Nel 2017 Dorothée Munyaneza presentava al REf il suo Unwanted: una sinfonia di parole, movimenti e canzoni attraverso le quali raccontare le storie di donne vittime di stupro in guerra. Oggi la regista originaria del Rwanda, di nazionalità britannica ma con base a Marsiglia, celebra la potenza e la forza femminile riunendo sulla scena sei donne fortemente impegnate e provenienti da differenti zone del mondo.
Voci afroamericane, haitiane, danesi, inglesi o brasiliane, storie di cantanti e danzatrici si uniscono sul palco per costruire un unico coro, uno spazio in cui esorcizzare i ricordi e i torti subiti. Insieme all’artista visiva Stéphanie Coudert, Munyaneza intesse narrazioni, costumi e materiali, tradizioni e suoni tramutandoli in punti interrogativi di un’unica domanda che riguarda, ovunque nel mondo, la libertà femminile e quella del corpo.
Bio
Dorothée Munyaneza è musicista, autrice e coreografa. Sin dall’inizio degli anni 2000 si è imposta sulla scena internazionale con differenti progetti musicali e coreografici sviluppati a partire dal reale per indagare il rapporto tra memoria e corpo individuale e collettivo e portare in scena le voci di coloro che tacciono, affrontando la storia del genocidio dei Tutsi, la violenza sulle donne, le disuguaglianze razziali per far sentire il silenzio e rendere visibili le cicatrici della Storia.
Ideazione: Dorothée Munyaneza
Con: Ife Day, Yinka Esi Graves, Asmaa Jama, Elsa Mulder, Nido Uwera, Dorothée Munyaneza