Una donna benestante, una viaggiatrice senza nome si trova in un hotel di un paese povero e lontano dove è in corso una rivolta, è scossa da una febbre che la fa rabbrividire e sprofondare in una più profonda nausea esistenziale. Ma la sua malattia è il capitalismo stesso. Questa donna è alla ricerca di risposte. Tutto ha un prezzo? Le persone? Uccidere? Cosa dà il diritto di stare meglio di chi è povero? Perché si chiede il meglio per se stessi/e e per i figli/e quando le altre persone non hanno quasi nulla?
Con La febbre, Veronica Cruciani cura la regia dell’omonimo testo del commediografo inglese Wallace Shawn, nella traduzione di Monica Capuani; un monologo che è un’elaborata denuncia del capitalismo globale, feroce e ironicamente divertente. Federica Fracassi trascina il pubblico nell’esperienza intima di una notte febbricitante, scandita da sogni offuscati e i pensieri ultraterreni, dove la lucidità più nitida si accompagna al tremore e al delirio, per porre quelle domande che molti/e di noi nella vita cercano di ignorare, per interrogare il Primo Mondo e smascherare il privilegio che risiede nel punto più profondo di noi stessi/e. Come accade alla donna, arriviamo con l’improvvisa forza di una rivelazione al cuore della questione: crogiolarsi nella colpa liberale non serve, serve scoprire perché tale colpa non sia più sufficiente.
di Wallace Shawn
traduzione Monica Capuani
regia Veronica Cruciani
con Federica Fracassi
Il programma potrebbe subire variazioni