Il canto decimo dell’Inferno e altri scritti su Dante di Antonio Gramsci
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Il canto decimo dell'Inferno e altri scritti su Dante di Antonio Gramsci

Il rapporto di Antonio Gramsci con Dante e la riflessione su alcuni temi fondamentali dei “Quaderni del carcere”


Informazioni

Dante è al centro degli interessi di Gramsci fin dall’inizio della scrittura dei Quaderni del carcere. La Commedia è uno dei libri richiesti subito dopo l’arresto; è dantesco uno degli «argomenti principali»; Dante è spesso associato a Machiavelli come rappresentante della corrente laica della letteratura italiana; la penultima nota è una riflessione sulla «quistione della lingua» a partire dal De vulgari.
Ma all’interno dell’opera di Gramsci è possibile individuare un nucleo più definito che ruota attorno al canto decimo dell’Inferno e a Cavalcante Cavalcanti, padre di Guido, che prende avvio da uno scritto del 1918 e si concretizza in una sezione del Quaderno IV e in un gruppo di lettere. In tutte queste pagine – che qui si raccolgono – Gramsci usa Dante per riflettere su alcuni dei temi fondamentali dei Quaderni: il rapporto tra poesia e struttura, il ruolo degli intellettuali, la “popolarità” della letteratura italiana.
Il canto decimo dell’Inferno e altri scritti su Dante di Antonio Gramsci, di Antonio Gramsci, a cura di Marco Grimaldi e Milena Russo, Castelvecchi 2021.
Intervengono i curatori, il Prof. Lorenzo Geri (Sapienza Università di Roma) e il Prof. Pasquale Terracciano (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento)
Il programma potrebbe subire variazioni
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