Un attore cerca di persuadere il proprio pubblico che nella società dello spettacolo siamo tutti addetti ai lavori. Il progetto vuole essere una riflessione sullo spettacolo come “idea di mondo”. La storia che fa da cornice al testo è quella di un artista, fisicamente troppo distante dal suo pubblico, che invece di intraprendere un rapporto a distanza mediato dalle immagini, preferisce immaginarselo, il suo pubblico, in attesa che un giorno forse avvenga un incontro reale.
È la storia di un rifiuto che genera domande: “chi c’è dall’altra parte? Chi ci sarà effettivamente ad ascoltarci quando andremo in scena? Noi, attori e autori dello spettacolo della nostra vita, chi includiamo davvero nella nostra performance comunicativa? C’è davvero bisogno di renderci così universali e comprensibili quando ci raccontiamo agli altri?”.
Il programma potrebbe subire variazioni