Con letture di Jacopo Rampini.
Introduce Danco Singer.
Noi altri eroi fondatori non veniamo mai al mondo accolti dalla gioia dei parenti e dal calore di un abbraccio, come tutti gli altri bambini. Quando usciamo dal grembo materno la luce che ci accoglie è sempre livida e fosca. Gli uomini ci condannano subito a morte.
Dissi ai miei uomini di scavare una fossa circolare e la chiamai mundus, proprio come se stessimo creando un nuovo mondo, il nostro. Poi i miei compagni – i ladri, gli assassini, i fuggiaschi che avevo raccolto nell’asilo – vi gettarono ciascuno una zolla della terra da cui provenivano. Infine rimescolammo quelle zolle straniere con la terra del Lazio. E così di molte terre ne facemmo una sola.
Non ho mai amato nessuno, tantomeno mio fratello. Non ho mai amato neppure una donna. Sono un eroe fondatore, e quelli come me non hanno né il tempo né il desiderio di amare. Così quando Roma fu finalmente cinta di mura e popolata di uomini, io cominciai a pensare alle donne: ma non certo per amarne una.
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