ispirato all’omonimo testo di Jun’ichirō Tanizaki
adattamento e regia Tiziana Biscontini
con Rosmunda D’Amico e Fausto Cassi
abiti di scena Sylwia Dombrowska
elementi scenografici Antico Rigattiere Chieti, Abruzzo
foto di scena Associazione Culturale FotografiAmo
Associazione Culturale Il Salto
Una chiave lasciata in bella vista chiude il cassetto dove Alberto nasconde il suo diario contenente tutti quei desideri carnali che non ha mai osato dire a Iris. Quel diario che vuole disperatamente che sua moglie legga per farle conoscere le sue fantasie, i suoi più nascosti pensieri, le sue perversioni. Alberto è un uomo con fantasie molto particolari, innamoratissimo di sua moglie, donna passionale e lussuriosa, che non riesce a soddisfare le proprie pulsioni con un marito che non ha mai amato. I due personaggi non comunicano tra loro. I loro diari diventano un modo indiretto per potersi dire cose che non riuscirebbero a dirsi a voce. In realtà, se il coniuge effettivamente legga il diario dell’altro è del tutto irrilevante, è importante invece il meccanismo che si innesca nelle loro menti. Alberto è un feticista, ama osservare e fotografare nei minimi dettagli il corpo nudo di Iris mentre dorme profondamente. È un uomo che sta invecchiando e soffre nel non poter soddisfare le esigenze della giovane moglie e allora.. quale miglior afrodisiaco per lui della gelosia? E qui entra in gioco Carlo, elemento chiave di tutta la pièce, che per scelta registica non compare mai sulla scena. La chiave è una vicenda sensuale, torbida, a tratti anche tragica, ma densa di ironia. Il clima musicale anni 40 crea un’atmosfera di leggerezza, anche scenografica e di costume.
Il programma potrebbe subire variazioni