Lo scrisse di getto nel 1943, a due anni dal suo arrivo a New York. Testimonianza esistenziale di un’apolide d’eccezione, ma anche primo manifesto politico sulla migrazione, è una lettura indispensabile per orientarsi nello scenario politico attuale, dove è andata aumentando la massa di coloro che, presi tra le frontiere nazionali, vengono considerati corpi estranei, rifiuti ingombranti. Che ne è dell’accoglienza? E della partecipazione al mondo comune? Ricostruisce la lezione di Arendt, e riflette sui diritti umani dei rifugiati, il saggio conclusivo di Donatella Di Cesare.
Gli Stati nazionali continuano a discriminare e respingere, mentre si moltiplicano i campi di internamento e le zone di transito a cui, nelle periferie dell’ordine mondiale, sono consegnati gli esseri umani ritenuti “superflui”. (da Einaudi editore)
Un’iniziativa della Biblioteca Europea e del Centro Astalli in collaborazione con il Goethe-Institut Rom
Noi rifugiati di Hannah Arendt
Giulio Einaudi editore 2022, a cura e traduzione di Donatella Di Cesare
Intervengono:
Donatella Di Cesare, filosofa
Rav Benedetto Carucci Viterbi, biblista e scrittore
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli
Soumaila Diawara, attivista maliano, rifugiato in Italia
Modera Felice Cimatti, Radio Rai 3