#Pasolini100Roma Incontri 78 LETTERE A PIER PAOLO PASOLINI
Presentazione del libro "Misteri dei ministeri" di Augusto Frassineti e proiezione del documentario "Capelli quasi biondi, occhi quasi azzurri"
intervengono Mimmo Frassineti fotografo, Andrea Gialloreto storico della letteratura, Simona Risi regista, Donata Scalfari giornalista e sceneggiatrice
Modera Giuseppe Garrera curatore della mostra Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO. Il corpo poetico
Presentazione del libro
Misteri dei ministeri
di Augusto Frassineti (Einaudi)
Una sorta di trattato beffardo e paradossale della burocrazia italiana, con movenze kafkiane e un estro linguistico da scrittore di razza. Tutto ruota intorno a un misterioso manoscritto firmato da un fantomatico signor D.K. 55. Il manoscritto contiene materiali vari fra i quali una serie di documenti che testimoniano i soprusi del potere amministrativo nei confronti dei cittadini. Esposti e lagnanze rivolti alle autorità si alternano mescolate cronologicamente, così che i destinatari – un Ministro, il Presidente della Repubblica, il Re o il Duce – sembrano la stessa cosa in un tempo, il tempo della pubblica amministrazione, che non cambia mai. Al di là dell’originale struttura narrativa, il pregio del libro è il viaggio dentro la lingua italiana a più livelli, dal burocratese perfettamente riprodotto alla parodia della scrittura saggistica, dall’italiano popolare al delirio surrealistico. Un classico della letteratura satirica che tanto piacque a Italo Calvino.
A seguire proiezione del documentario
Capelli quasi biondi, occhi quasi azzurri
78 lettere a Pier Paolo Pasolini
regia di Simona Risi. Soggetto di Mimmo Frassineti e Valentina Presti Danisi, sceneggiatura di Donata Scalfari, produzione 3D Produzioni, con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Italia, 2022, 60’
“CERCASI CRISTO: NON TANTO ALTO, BRUNO COL VISO SEMITICO, LO SGUARDO PENETRANTE”.
Pier Paolo Pasolini pensa così il suo Gesù per il film Il Vangelo Secondo Matteo e in un’intervista al settimanale Le Ore nel dicembre del 1963 spiega che per quel ruolo cerca un attore non professionista. A questo “appello” rispondono da tutta Italia decine di ragazzi. Parte da qui il documentario, da quelle 78 lettere inedite – lette dagli allievi della scuola del Piccolo di Milano – indirizzate a P.P.P. e arrivate a noi grazie a Mimmo Frassineti, figlio dello scrittore Augusto, grande amico del regista. Le lettere rivelano i desideri, le speranze, le fragilità di quei giovani che vedevano in Pasolini un interlocutore valido cui affidarsi. “Un manuale antropologico della mascolinità degli anni sessanta” le definisce così lo psicanalista Vittorio Lingiardi che ci aiuta, tra gli altri, nelle analisi di quella generazione. La lettura delle lettere si intreccia al racconto della genesi del film nato alla Pro Civitate Christiana ad Assisi “un luogo dove Pasolini si sentiva accolto e protetto” ci svela Monsignor Matteo Zuppi. Abbiamo inoltre rintracciato le comparse che furono scelte da Pasolini in Basilicata dove fu girato il Vangelo Secondo Matteo. “Sono volti antichi, scavati, volti non borghesi, come era d’altronde lo stesso Pasolini” è la descrizione del regista Marco Tullio Giordana che ci guiderà nel dietro le quinte della pellicola. “P.P.P. non amava gli attori professionisti, pensava non fossero naturali ed un po’ è vero” secondo la grande amica dell’intellettuale Adriana Asti. Un viaggio nella generazione degli anni Sessanta tra quei giovani, per lo più umili, al confronto con un intellettuale così distante da loro ma in realtà sentito come prossimo.
In occasione della proiezione è possibile vedere in mostra una selezione del materiale originale delle lettere e foto inviate dagli aspiranti Gesù a Pasolini.
Il programma potrebbe subire variazioni
Libero fino a esaurimento posti
È possibile prenotarsi sul sito fino a un’ora prima dell’inizio dell’evento
Azienda Speciale Palaexpo