Ákos è fra i più noti musicisti, cantanti, cantautori ungheresi. Ha venduto più di un milione di dischi e registrato più di mille concerti, oltre che composto musica per musei, spettacoli teatrali e film.
Lo scorso aprile, Ákos, parallelamente alla sua carriera musicale, ha realizzato il suo primo film. Si tratta del cortometraggio intitolato Rimasti soli, della durata di 27 minuti, tratto da un suo racconto di cui ha scritto la sceneggiatura e composto la colonna sonora.
Il film, poco dopo la sua uscita nell’aprile del 2022, si è aggiudicato il Premio per il direttore della fotografia Zsigmond Vilmos nella categoria cortometraggi; è arrivato finalista al Hungarian Motion Picture Festival ed ha ottenuto vari riconoscimenti in numerosi festival internazionali – da Brno a Bucarest, da Milano ad Avezzano, da Shanghai a Toronto.
Rimasti soli è il monologo di un tassista, che cerca di interpretare il mondo che lo circonda e trovare il proprio posto. Nel suo monologo si mescolano confessioni e avvenimenti personali a momenti ed episodi della storia dell’Ungheria. I ricordi da lui rievocati prendono vita per le strade di Budapest, e l’autista senza accorgersene rivede scorrere alcuni scorci della propria vita davanti al passeggero. Oggetti semplici, edifici desolati, una corrispondenza epistolare durata per una vita intera, destini umani percepiti negli sguardi fanno da guida allo spettatore in questo cortometraggio dal tono lirico.
La trama del film è una storia mitteleuropea, di stampo realistico ungherese, che attinge alle vicende familiari del regista-sceneggiatore. Scene che rimandano alla fase di ricostruzione del secondo dopoguerra, alla Rivoluzione ungherese del 1956, agli avvenimenti del 2006.
Il cortometraggio di Ákos, tratto da un suo racconto, vuole essere allo stesso tempo anche un omaggio all’epoca d’oro del cinema ungherese nonché ai grandi classici come Andrej Tarkovskij o Wim Wenders.
Il programma potrebbe subire variazioni