Termini. In una qualunque parte del pianeta
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Termini. In una qualunque parte del pianeta

Performance azione in spazi urbani

Nell'ambito di Termini. In una qualunque parte del pianeta

14.07.2023 ─
16.07.2023
Roma Termini
Via Marsala 44

Informazioni

Performance 14-15-16 luglio ore 21-22

per tre sere la Stazione Termini, assieme a tutte le persone che la attraversano, diventano protagonisti di un evento unico nel suo genere in cui le performance di Giovanni Onorato, Gabriele
Portoghese e Arianna Pozzoli, che si mescolano con i cittadini per restituire il racconto di ciò che esiste già entreranno in dialogo con una drammaturgia non lineare curata da Muta Imago, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini con lo scopo di indagare e trasformare la forma e la natura della realtà dei luoghi in cui prende vita.

L’unico segno dichiarato sono delle didascalie accessibili dai dispositivi del pubblico e dei passati tramite QR code, che de-scrivono la città direttamente davanti agli occhi di chi la abita: una drammaturgia di parole che riscrive il reale a partire dal reale stesso, sottolineandone da un certo punto di vista la straordinarietà ma, allo stesso tempo, l’assoluta normalità.

Ogni giornata di performance sarà aperta, negli spazi del TeatroBasilica, da un incontro di approfondimento curato da Lorenzo Pavolini e Attilio Scarpellini per tematizzare e accendere la riflessione attorno ad alcuni temi cardine del progetto.

Dove i micro-eventi della vita cittadina continuano inevitabilmente ad accadere, malgrado la società spinga sempre più le comunità e i singoli abitanti a sparire nel chiuso delle loro vite e degli spazi privati? Quali sono i luoghi che oggi svolgono la funzione che un tempo era riservata alle piazze? Da questo punto di vista l’Esquilino rappresenta uno speciale spazio di laboratorio urbano, un ecosistema vivo e in continua trasformazione, un quartiere cerniera che polverizza la dicotomia centro-periferia caratterizzato da luoghi deflagranti, nevralgici, problematici e problematicizzati, abitati e attraversati ogni giorno dalla più varia umanità, lontani dai
tradizionali siti identificati o riconosciuti nella percezione della città.

Primo fra tutti la Stazione Termini: in nessun altro luogo di Roma la città si apre di più al mondo, alla sua pluralità, agli scambi, agli incontri e alla corruzione dei corpi. E dunque, da nessun altro luogo, che non da quello di questa continua transizione, può
ripartire un progetto ispirato a una ripresa della parola politica e della retorica pubblica.

L’obiettivo del progetto è quello di sperimentare un formato artistico e di indagine urbana caratterizzato dalla forma partecipata e collettiva, tramite il diretto coinvolgimento di professionisti e non professionisti nel processo creativo; dall’intervento inedito in uno spazio normalmente non deputato alla creazione artistica; dalla commistione e la multidisciplinarietà dei linguaggi artistici utilizzati; dal carattere sperimentale della scrittura scenica dell’evento. Un esperimento poetico e disturbante in cui il confine tra realtà e finzione smette di esistere e ad azioni comuni si sovrappongono presenze e apparizioni che da quel comune sembrano emergere per portarlo in un altrove immaginifico e poetico.
Lo spettacolo è sempre perfetto, c’è sempre qualcosa da guardare, un evento sorprendente, un miracolo quotidiano.

Con Claudia Sorace, Daria Deflorian, Riccardo Fazi, Antonio Tagliarini, Giovanni Onorato, Gabriele Portoghese, Arianna Pozzoli

Il programma potrebbe subire variazioni

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