In occasione della conclusione del progetto di ricerca ARTEMISIA – Intelligenza artificiale e tecnologie innovative per la Tutela, Fruizione e Valorizzazione del Patrimonio culturale applicato alle opere della collezione (ARTificial intelligence Extended-Multispectral Imaging Scanner for In-situ Artwork analysis) il 12 ottobre presso la sala de Chirico una giornata di studio presenta i risultati delle innovative indagini diagnostiche elaborate con l’uso degli algoritmi di AI su opere della collezione permanente del Museo Carlo Bilotti.
Il progetto ARTEMISIA è risultato vincitore dell’Avviso pubblico di LAZIO INNOVA società in house della Regione Lazio. Capofila del progetto, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali in collaborazione con il partenariato composto da SAPIENZA Università di Roma (Laboratorio di Ingegneria delle Materie Prime – RawMaLab del Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente), Istituto Centrale del Restauro (ICR), X-Team Software Solutions S.r.l, VIANET S.r.l. e la Sovrintendenza Capitolina.
ARTEMISIA è un progetto di Sviluppo Sperimentale per l’identificazione in-situ dei materiali pittorici attraverso una tecnologia all’avanguardia che prevede la fusione dei dati spettroscopici e l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale per la generazione di immagini informative multilivello dell’opera d’arte. A seconda dell’informazione selezionata, tali immagini possono essere fruite sia dagli operatori del settore che dal grande pubblico. Gli sviluppi potenziali del progetto Artemisia, coniugati con le possibilità offerte dagli algoritmi utilizzati dalla AI applicati ai beni culturali, vanno nella direzione di poter diagnosticare in breve tempo e con un maggiore grado di immediatezza e precisione non solo i danni e lo stato di salute del bene artistico, ma anche di valutare l’attribuzione di un’opera d’arte a un periodo storico, una corrente, un artista, fino a individuare i falsi d’autore e gli eventuali furti e sottrazioni al patrimonio culturale.
I dipinti della collezione permanente del Museo Bilotti, un interessante gruppo di circa 40 opere di pittura contemporanea che comprende lavori di Giorgio de Chirico e Andy Warhol, sono state messe a disposizione della sperimentazione di questo avanzato sistema. In particolare, il dipinto Mobili nella stanza, importantissima opera di Giorgio de Chirico realizzata nel 1927 durante uno dei soggiorni più significativi dell’artista a Parigi, è stata oggetto di diverse e approfondite sessioni di indagine.
PROGRAMMA
11.00 Federica Pirani: Direttrice della Direzione Patrimonio artistico delle ville storiche: Introduzione
11.20 Mariangela Cestelli Guidi: Primo Tecnologo presso INFN-Laboratori Nazionali di Frascati, coordinatrice scientifica del progetto: Il ruolo dell’innovazione tecnologica per la Tutela, Fruizione e Valorizzazione del Patrimonio culturale.
11.30 Giuseppe Bonifazi: Professore Ordinario di Ingegneria delle Materie Prime presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ambiente della Sapienza – Università di Roma: Intelligenza artificiale e Beni Culturali: nuovi approcci per lo studio dei materiali.
11.40 Marcella Ioele e Barbara Lavorini: Funzionarie ICR: Restauro 2.0: nuove frontiere e prospettive.
11.50 Stefano Tamascelli: Senior Developer di XTeam Software Solutions: Touch and Teach: L’esperienza digitale nel Museo.
12.00 Mauro Simeone: Project Manager Senior Vianet s.r.l.: Dalla ricerca al grande pubblico: strategie di comunicazione.
12.10 Tavola Rotonda (Moderatore: M. Cestelli Guidi)
12.40 Vedere l’invisibile: Cosa c’è dietro le opere di De Chirico? (Dimostrazione del prototipo sviluppato per la fruizione museale a cura di XTeam Software Solutions).
Il programma potrebbe subire variazioni