“I bambini fino ai 9 anni non sono minimamente interessati alla sintassi ed alla costruzione del fenomeno musicale, ma ne colgono profondamente i significati emozionali, immediati, affettivi e ‘sonori’ i piccoli sono molto più interessati alla presentazione della proposta che non al suo significato struttural”
Così E. Gordon e D. Olsen confermano e affermano la necessità per l’educatore musicale (ma anche generale, o artistico) di formare, sostenere e rinforzare le proprie capacità espressive e teatrali. Una semplice o complessa sequenza ritmica o melodica apparentemente monotona e noiosa può trasformarsi in fenomeno interessante e denso di attrazione per i bambini se solo nasconde un intento affettivo e l’obiettivo di trasmettere un messaggio attraverso l’intonazione della voce o dello strumentario. Una melodia conosciuta può stimolare mondi emotivi e accogliere occhi sgranati, curiosi di entrare in relazione con il fatto sonoro.
Ma come si diventa ‘espressivi’? E quali sono i parametri che potrebbero aiutarci a sviluppare una teatralità nella proposta musicale? E quanto oggi, spesso costretti a “competere con gli schermi”, è più che mai necessario poter comunicare con tutti gli elementi espressivi che abbiamo a disposizione? Attraverso esperienze pratiche e esercizi di espressività e teatralità, forniremo una cassetta degli attrezzi per allenarsi a migliorare il proprio ‘teatro’ interiore e per arrivare a recitare la musica in un contesto di grande divertimento e apprendimento per tutti i protagonisti del fatto educativo. Alla fine del seminario nella nostra cassetta porteremo anche piccoli prodotti legati ad esperienze teatrali/musicali create dai partecipanti e testimoniate attraverso documentazione audio e video.
Il programma potrebbe subire variazioni