Vacanze di guerra

Berta, madre di famiglia ed ex impiegata in una casa editrice, per tirare avanti, è ora guida turistica di un’insolita agenzia di viaggi che organizza visite turistiche all’interno di Paesi in guerra.
Il suo gruppo, rappresentato dal pubblico, viene condotto, di primo mattino, in una casa semidistrutta, fatiscente, devastata dalle bombe, per godere delle attrazioni del giorno: esplosioni, incendi, sparatorie per poi trasferirsi a visitare un campo di concentramento e chissà (se sono fortunati!) ad assistere anche a qualche sterminio di massa! In un clima quasi surreale, scopriremo che Berta e i suoi turisti sono stati convocati in quel rudere in attesa dell’arrivo di un cecchino, chiamato dall’agenzia, che deve uccidere i civili che passano per strada. Ma, dopo un’attesa snervante, in cui Berta interagisce continuamente con il pubblico, l’improvvisa chiamata del capo costringe la guida turistica a cambiare i suoi piani e fa da preludio ad un inaspettato finale.
Di fortissimo impatto sugli spettatori che si trovano, loro malgrado, coinvolti nella messinscena come “i turisti dell’agenzia”, questo testo di García Barba, che oscilla continuamente tra la tragicommedia ed il teatro dell’assurdo, esilarante e tragico al tempo stesso, è un violento atto di accusa contro una società occidentale dagli istinti sempre più morbosi e decadenti, oggi più che mai, stimolati da un’informazione mediatica senza più regole. Mai rappresentato in Italia, lo spettacolo, in prima assoluta, è pensato per un pubblico riunito in uno spazio teatrale o anche non convenzionale. Vera mattatrice è Valentina Martino Ghiglia, la guida turistica, che dà anima e voce a questo personaggio nei cui occhi si specchiano i vizi di una comunità consumistica che trasforma in merce anche il dolore umano.
Con Valentina Martino Ghiglia. Regìa Ferdinando Ceriani