Flusso, come un liquido che scorre, l’acqua di un fiume che segna la valle. Flusso come la materia che attraversa una superficie in un tempo preciso. Flusso. Di persone che transitano tutte insieme in un momento. Come il mare che si ingrossa e cresce sotto l’influenza della Luna. Flusso, come quello di coscienza: i pensieri messi in fila dalla fretta di farli uscire. Flusso è un testo dalla natura anfibia: un monologo per due attori. Due attori, un solo personaggio. Un solo personaggio e due vite, l’uomo è il bambino che è stato e quello che è ancora. Entrambi vivono in una camera, una stanza vera e inventata, un luogo reale come le navi e i vascelli dei grandi romanzi. La sua vita è accaduta e immaginata, come una storia, che succede solo se la leggi e la dici. Il racconto si articola in parole che sciabordano come in una tempesta, fino a strabordare e a cadere tra le pagine di romanzi classici e avventure paradigmatiche.