Il Progetto “Il Teatro Libero di Rebibbia all’Argentina”, con il debutto dei detenuti-attori del Carcere nel più importante teatro della Capitale, porta oltre le mura penitenziarie qualcosa di più di un evento d’arte sociale. Porta la notizia che esiste un modo nuovo, più equilibrato ed inclusivo di condurre la relazione fra Istituzioni penitenziarie e Istituzioni culturali, fra pena e redenzione, fra categorie e generi che superano la dimensione del conflitto e abbracciano quella della condivisione degli intenti. Il Teatro Libero di Rebibbia è una vera e propria accademia di spettacolo. L’aspirazione è quella di diffondere presso il grande pubblico l’idea che un “altro carcere” è possibile grazie alla rivoluzione culturale e spirituale impressa dall’arte. Il principio dell’azione culturale in carcere è quello di provare a creare opere sorrette dalla professionalità degli operatori e dalla professionalità degli stessi detenuti-artisti che si formano, con un lungo impegno, fino a diventare “artisti” tout court. Responsabili di Progetto Laura Andreini e Fabio Cavalli.
Il Teatro Argentina è raggiungibile con i mezzi pubblici: Tram 8 da Casaletto/Trastevere fino al Teatro Argentina; dalla stazione Trastevere anche linea di autobus H; linee di autobus 30, 628; da Metro San Giovanni linee autobus 87 e 81.
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali
Il programma potrebbe subire variazioni