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16MM RUN
Proiezione di cinque cortometraggi realizzati da figure centrali del panorama artistico e cinematografico del secolo scorso
Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO
Proiezione di cinque cortometraggi realizzati da figure centrali del panorama artistico e cinematografico del secolo scorso
Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO
16MM RUN, la rassegna cinematografica sperimentale in collaborazione con Villa Lontana prosegue il 27 giugno con la proiezione di cinque cortometraggi realizzati da figure centrali del panorama artistico e cinematografico del secolo scorso: Shirley Clarke (Bridges Go Round, 1958), Maya Deren (The Very Eye of Night, 1959) Marie Menken (Arabesque for Kenneth Anger, 1961), Meredith Monk e Robert Wither (16 Millimeter Earrings, 1979, Turtle Dreams, 1981).
Robert Withers e Meredith Monk, 16 Millimeter Earrings, 1979, 25’
Nel 1966 Meredith Monk eseguì per la prima volta la performance 16 Millimeter Earrings: non solo coreografò il movimento, ma scrisse la colonna sonora e progettò diverse sequenze di cortometraggi proiettate durante lo spettacolo. La versione cinematografica di 16 Millimeter Earrings di Robert Withers documenta la ricostruzione della performance originale. Con un diverso arrangiamento della colonna sonora composta da Monk, l’interpretazione filmica di Withers crea una diversa giustapposizione di suono e immagine rispetto all’originale, cogliendo comunque l’essenza di quest’opera fondamentale.
Robert Withers e Meredith Monk, Turtle Dreams, 1981, 11’
In quello che inizialmente sembra essere un documentario, una tartaruga emerge da una foresta primordiale per poi ritrovarsi ad attraversare una mappa del mondo e finire indisturbata a passeggiare attraverso le desolate vie di una città fantasma riprodotta in miniatura. Originariamente prodotto come film muto per accompagnare lo spettacolo dell’omonimo album di Monk, registrato nel 1983, Turtle Dreams è stato diretto da Robert Whiters.
Shirley Clarke, Bridges Go Round, 1958, 7’
Una suggestiva sinfonia urbana di Shirley Clarke che raffigura i ponti di New York come una caleidoscopica successione di vivide immagini astratte. La pellicola fu prodotta in due versioni: la prima con musiche elettroniche di Louis e Bebe Barron, la seconda con il jazz di Teo Macero, produttore-compositore di Miles Davis e Charles Mingus. Clarke amava entrambe le versioni, che spesso venivano mostrate nel corso della stessa proiezione: “È un modo meraviglioso di guardare il film perché si vede come il suono ne modifica il contenuto”.
Marie Menken, Arabesque for Kenneth Anger, 1961, 4’
Girato tra i giardini dell’Alhambra di Granada, Arabesque for Kenneth Anger, opera rimasta incompiuta e ritrovata nel 2003, osserva con uno sguardo antropologico la misteriosa ritualità quotidiana dei monaci di Guadix.
Maya Deren, The Very Eye of Night, 1959, 15’
The Very Eye of Night fu l’ultimo film di Maya Deren, il più lungo e costoso della sua carriera: le riprese iniziarono nel 1952 ma il film fu completato sette anni dopo, nel 1955. L’opera, realizzata in collaborazione con il coreografo Antony Tudor, fu pubblicata solo nel 1959 con l’aggiunta della colonna sonora composta da Teiji Ito. Alternandosi in una coreografia notturna, effetto ottenuto da Deren stampando tutto il film in negativo, gli allievi della Metropolitan Opera Ballet School di New York fluttuano nello spazio come figure cosmiche danzanti. The Very Eye of the Night è a tutti gli effetti una poesia visiva metafisica, una danza eterea incentrata sullo spettacolo piuttosto che sulla narrazione.
Il programma potrebbe subire variazioni
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