Nell’ampia produzione cembalistica scarlattiana convivono due anime: una tendenzialmente aristocratica, e l’altra che potremmo definire popolare. L’anima popolare è segnata dall’influenza del mondo gitano-andaluso, che vivifica e caratterizza alcune delle sue composizioni. Nelle Sonate che risentono dell’influenza della musica popolare iberica, semplificando assai, si possono distinguere essenzialmente due elementi: l’elemento ritmico marcato e serrato, e l’elemento melodico con ampie libertà espressive. Nell’eseguire al clavicembalo alcune sonate del grande Domenico e di altri compositori iberici contemporanei ed epigoni che hanno assorbito e rielaborato lo stile inaugurato dal compositore napoletano, Amaya Fernández Pozuelo, fornisce alcune chiavi di lettura necessarie a comprendere come quando perché Scarlatti sia stato influenzato dall’esuberanza del mondo iberico, traducendola con ironia, leggerezza e maestria, per dischiudere all’ascoltatore un mondo nuovo.
Amaya Fernandez Pozuelo, clavicembalo
Il programma potrebbe subire variazioni