Altre scuse per non esistere

Gioia Salvatori, attrice e autrice e Ivan Talarico, cantautore e autore, dopo aver lavorato insieme al varietà Sgombro e al programma radiofonico Le Ripetizioni di Rai Radio3 si incontrano su un palcoscenico.
I due coltivano da sempre un’ambizione alla sparizione, lui ha il desiderio di diventare solo voce, lei di invecchiare per potersi lamentare con ragione.
Certo questo comporta un discreto caos nelle vite di entrambi ma ognuno i propri talenti li spreca come crede e quindi di questo caos se ne è fatta molta parola, molta afasia, molta surrealtá e molta conseguente poesia.
Che fare, quindi?
Incontrarsi e stare ognuno per fatti propri.
Uscire dal reale, trovarsi sul litorale.
Un litorale immaginato certo, ma pur sempre mare.
Lasciarsi stare.
Sembra una storia a lieto fine e infatti lo è.
Evitarsi può essere una soluzione migliore? Scomparire presso gli altri? Si aprono mondi diversi e frastagliati, si vaga senza meta, si sta confusamente, oh che consolazione! Molto meglio che esistere continuamente.
Esistere è una forma egocentrica e molto sopravvalutata di stare al mondo.
Gioia Salvatori e Ivan Talarico faranno del loro meglio per non esserci. Nei limiti dell’impossibile.
Porteranno in scena monologhi, canzoni, paradossi, sproloqui facendo finta di dialogare, ma in realtà ognuno è solo a parlare con sè stesso e neanche si ascolta.
Eppure dialogo sarà, perché la meta è la stessa, quella di un presente evocato giusto il tempo per emozionarsi, nello spazio di un teatro. Si parlerà di amore, piante, animali, viaggi, si farneticherà, si canterà – perché il canto disfa la parola in altro -, si farà ammenda delle proprie colpe e poi dispetti, erroracci e tutto il relativo fastidio.
Ma per gioco eh, che la vita seria piace solo alla cronaca e noi siamo già postumi.
Passati.
Trascorsi.
Funghi.
Giacche.
Arrivederci.
A volte addii.
Povero pubblico, che sarà l’unico a pensare di aver visto qualcosa.

Il programma potrebbe subire variazioni