Da solo in scena, Amleto accoglie il pubblico per condividere la domanda definitiva: essere o non essere? Da quel momento – con lui e con gli attori e attrici che appaiono – si entra in un’altra dimensione, che è allo stesso tempo reale, concreta e immaginaria, simbolica. In una scena mobile e modulare, fatta di architetture che contengono paesaggi, ambienti, mondi, prende forma una Elsinore continuamente popolata, attraversata da una terribile e instancabile attività, il cui destino sembra scriversi da sé, nel sovrapporsi delle vite che la abitano.
In Amleto – e con Amleto – Giorgio Barberio Corsetti va alla ricerca della macchina umana dei desideri e delle pulsioni, degli atti mancati e violenti, ideando un gioco di scatole teatrali che riporta nel cuore della città. Una volta lì, ecco che ci sorprende qualcosa che già si sapeva: che questo cuore non ha altra forma se non quella di un palco e di una platea, e che la sua storia, animata da personaggi, attori e attrici, appartiene a tutti/e noi.
di William Shakespeare
traduzione di Cesare Garboli
adattamento e regia Giorgio Barberio Corsetti
con (in ordine di apparizione) Fausto Cabra, Francesco Sferrazza Papa, Giovanni Prosperi, Dario Caccuri, Michelangelo Dalisi, Sara Putignano, Francesco Bolo Rossini, Mimosa Campironi, Diego Giangrasso, Adriano Exacoustos, Francesca Florio, Iacopo Nestori
Il programma potrebbe subire variazioni