Appuntamenti del 16 settembre

Appuntamenti del 16 settembre

Le performance di MK e Mette Ingvartsen, il dj set di Mary Gehnyei e altri appuntamenti

Nell'ambito di Short Theatre 2022 - ¡Vibrant Matter!

16.09.2022 ORE 17:00 Mattatoio, Teatro Palladium, Parco Sangalli, Teatro India e WeGil

Informazioni

dalle 10 alle 18 al Mattatoio | Gisèle Vienne – 40 Portraits (2003—2008)
40 Portraits (2003—2008) è un’esposizione di ritratti di Gisèle Vienne che accompagna Short Theatre in tutta la sua durata. L’installazione ospita le fotografie dei volti muti delle bambole create dall’artista dal 2003 nella loro sospensione tra infanzia e adultità, tra corpo vivo e inanimato. Le bambole non sono oggetti inerti ma presenze che affollano l’immaginario dei lavori scenici che, in questa serie fotografica, diventano ambigue figure in posa: Lolite tristi, talvolta pesantemente truccate, che si fanno esseri androgini fino a diventare simulacri della morte. 40 Portraits (2003—2008) pone spettatori e spettatrici in una condizione complice: il voyeurismo è qui una trappola per un confronto diretto con l’oggetto scabroso delle nostre fantasia che invita a fare i conti con le forme di dominio che ci cullano. 40 Portraits (2003—2008) è parte di PRISMA – Inventario di bagliori Gisèle Vienne nella città di Roma.
ingresso gratuito

dalle 12 alle 13 e dalle 14 alle 18 al Teatro Palladium | MK – Eden
Eden è l’incontro intimo tra due corpi che si trovano in posizioni differenti: scena e platea di un enorme teatro vuoto. È, a ben guardare, un esercizio di cattività che riguarda entrambi i corpi, apparentemente complici di una rinuncia al “paradiso” in reciproca solitudine. Ma l’eccezionalità del contesto innesca un sospetto. Non si tratta di una rinuncia, perché il paradiso è esattamente ciò che è davanti a te, ed è proprio quella persona che stai guardando. Sia che tu sia in platea o sul palco, nell’assoluta reversibilità dell’incontro. Un’occasione per riscoprire quel patto tra spettatore e performer che non smette mai di rinnovarsi. Il teatro assume la forma di quel giardino originario dove avvenne il primo incontro tra due esseri umani, un incontro che non ha più legami con la vicenda bliblica. Eden investiga il primo incontro, ora tra chi guarda e chi si agisce, per un nuovo stupore.
Eden parte da un’intuizione di Emanuele Masi che, nutrita dalle riflessioni e il dialogo con tre coreograf_ – Carolyn Carlson, Rachid Ouramdane e in primis Michele Di Stefano – dà vita a un lavoro di confronto ricco più che mai.
Eden è presentato nella programmazione di Orbita nella cornice del focus dedicato a mk e realizzato da Orbita | Spellbound – Centro di Produzione Nazionale della Danza, in collaborazione con Short Theatre 2022 e Teatro Biblioteca Quarticciolo, così come il debutto di Sfera a Short Theatre 2022 il 15 e 16 settembre al Teatro India.
Prenotazioni e biglietti via mail all’indirizzo orbitapromozione@gmail.com 

dalle 16 alle 19 al Parco Sangalli | Enrico Malatesta – I Lift One Stone and I Am Thinking
I Lift One Stone and I Am Thinking è un progetto di Enrico Malatesta dedicato al poeta americano Robert Lax e si manifesta attraverso un reading in cui il testo diventa suono e il suono diventa testo. La proposta artistica e di condivisione è workshop-based; essa riguarda la creazione di una lettura collettiva svolta in situ e in movimento, durante la quale le parole di Robert Lax vengono utilizzate sia come suono, sia come indicazione per la realizzazione di azioni performative. I/le partecipanti al workshop, dopo una breve introduzione al lavoro dello scrittore americano, riceveranno alcuni testi e lavoreranno sia sull’atto di pronunciare i Poems, utilizzando la propria voce in relazione al corpo e allo spazio, sia sull’atto di agire le parole dei testi, dando inizio a momenti performativi che partono dalla parola e la oltrepassano.
Entrambe le possibilità — dire e agire — verranno ulteriormente sostenute da_ partecipanti stess_ i/le quali, sfruttando i found sounds presenti in situ, attueranno una sonorizzazione autonoma del reading.
La presenza di alcuni dispositivi di registrazione e riproduzione del suono portatili creerà un ulteriore suono al reading, un legato-slegato di reminiscenze sonore e voicescapes che si relazionano e confrontano con l’azione dei partecipanti e con il suono dello spazio (soundscape) che accoglie il progetto, il parco pubblico Giordano Sangalli nel quartiere di Torpignattara. Il suono elettroacustico, a cura del sound artist Renato Grieco emerge come un territorio sonoro altro, una presenza autoriale minima e vasta assieme alle parole, ai movimenti, agli oggetti, ai corpi.
Il titolo è un estratto del poem [One Stone] di Robert Lax
Orig. 1960. First publ. in “R.L.: New Poems” ed. Emil Antonucci with Journeyman Books, New York 1962
ingresso gratuito

alle 17.30 al WEGIL | Jack Halberstam, Antonia Anna Ferrante, Annalisa Sacchi – Wild Things, Bewilderment and Beyond
in inglese con traduzione simultanea in italiano
Wildness è un nome/uno spazio/uno strumento critico per muoversi altrimenti e oltre la norma; imprevisto, forza caotica, movimento non lineare contro il progresso e la modernità coloniale. Un’ecologia contro-natura in cui non c’è spazio per istituzioni, addomesticamento e alcun romanticismo. In che modo si intreccia con la storia queer e con quei corpi e desideri che osano andare oltre il posto loro assegnato dall’ordine delle cose? È possibile utilizzare termini quali “selvatico”, “ferale” e “spaesamento” per nominare la tensione verso altri mondi e per segnare la fine di quello attuale? Wild Things, Bewilderment and Beyond è una lectio tenuta da Jack Halberstam, autore e docente di Studi di Genere presso la Columbia University. Halberstam ci conduce ancora una volta su un terreno controintuitivo in cui si scivola tra linguaggi e registri dalla cultura pop alla perfomance; dopo aver esplorato la mostruosità gotica, camminato con maschilità senza uomini, praticato il fallimento, e aver messo a soqquadro gli archivi per muoverci nello spazio e nel tempo queer, adesso ci muoviamo nel wild side della sua teoria queer. In questa esplorazione sarà accompagnato e in dialogo con l’attivista e studiosa Antonia Anna Ferrante e ad Annalisa Sacchi, direttrice del corso di Teatro e Arti performative di IUAV.
Prenotazione a questo link 

alle 19.30 e alle 21 al Teatro India | MK – Sfera
Con audiodescrizione live
Il mescolamento tra coreografia e linguaggio verbale è al centro di uno dei due lavori che mk presenta a Short Theatre 2022, negli spazi del Teatro India: Sfera, un assemblaggio di corpi alla ricerca di una possibile intesa a partire dall’uso della parola, colta sia nel suo potere linguistico sia nella sua concretezza di fenomeno fisico. Sfera si affida a una commistione caotica di soggetti condizionata dall’immediatezza e dalla perdita di definizione tra i corpi. Un corpo immediato non ha tempo per essere decifrato, si produce in un’intenzione ambientale, e sperpera parole e gesti per fare spazio. La coreografia si mostra per quello che è: un evento atmosferico che predispone connessioni fisiologiche e nuove forme di intimità.
Dall’incontro tra Camilla Guarino, Giuseppe Comuniello e il coreografo Michele Di Stefano prende forma una nuova possibilità per Sfera. Nella replica delle 19.30, il pubblico che assisterà allo spettacolo potrà avvalersi dell’audiodescrizione poetica realizzata live da Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello e immaginata per rendere accessibile la performance al pubblico cieco e ipovedente.
performance Biagio CaravanoAndrea DionisiSebastiano GeronimoLuciano Ariel LanzaLaura ScarpiniFrancesca Ugolini
coreografia, set costumi Michele Di Stefano
Biglietti 

alle 22 al Teatro India | Mette Ingvartsen – The Dancing Public
La folla in movimento per le strade è da sempre considerata sospetta, come racconta la storia della danza connessa a follia e mania. Eppure, esplosioni estatiche di danze implacabili, sussulti, convulsioni corporee e gesti incontrollabili non hanno mai smesso di diffondersi, crescendo e pulsando in un movimento di massa. Evocando le maratone di ballo degli anni ’30 negli Stati Uniti e le coreomanie medioevali, Mette Ingvartsen esplora il ballo nello spazio pubblico, l’estasi del movimento in un assembramento all’indomani della pandemia: movimenti che, implacabili e incontrollabili, si diffondono come un contagio. The Dancing Public fa esplodere l’isolamento che ha caratterizzato i due anni appena passati con un’intensa miscela di movimenti inarrestabili, musica incessante, ritmi frenetici di parole e canti.
Un fenomeno sociale, una celebrazione, un concerto di spoken word, una frenesia fisica che porta allo scatenamento, un invito a una danza maniacale, un rito magico di liberazione collettiva. Un solo che allude alla domanda: può una danza dirottare e rimescolare il corpus sociale di chi assiste allo spettacolo? Cos’è questo bisogno di eccesso di movimento che si sente nei corpi? Siamo pront_ a lasciarci inebriare ancora?
Biglietti 

alle 23.30 al Teatro India (Bar India) | Mary Gehnyei
Female dj romana di origini liberiane, Mary Gehnyei inizia la sua avventura musicale come vocalist in alcuni dei migliori club d’Italia. Seguendo percorsi ricercati e sperimentando con sonorità diverse, nei suoi set confluiscono influenze varie che spaziano dall’Hip Hop fino ad arrivare alla Techno Detroit, mixando R&B Old Skool insieme alla UK Garage.
ingresso gratuito

al WeGil | Andrea Lo Giudice – A + G
A+G è un progetto site specific di Andrea Lo Giudice che prevede interventi effimeri su edifici storici di epoca fascista della città di Roma. Short Theatre 2022 accoglie la sua prima tappa, invitando l’artista a trasformare la facciata di Wegil, ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio, da quattro anni una delle sedi principali del festival. Grazie all’applicazione di pigmenti fosforescenti naturali, precedentemente protette da un film di ciclododecano, alcune lettere delle iscrizioni fasciste subiscono un processo di risemantizzazione poetica. La retorica fascista — autoritaria e guerrafondaia — viene sovrastata e contrastata. Col buio il pigmento fosforescente rilascia la luce diurna accumulata e nuove frasi emergono dalle diverse iscrizioni incise nel marmo. L’intervento è visibile per un tempo variabile, dipendente dagli agenti atmosferici fino al suo naturale deterioramento. Emulando il processo magico della scrittura di un desiderio per lasciarlo bruciare nel fuoco con la speranza che si avveri, al crepuscolo emerge il sogno recondito dell’architettura stessa.
ingresso gratuito

Il programma potrebbe subire variazioni

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