ore 15 | The Albanian Virgin, regia di Bujar Alimani, Albania 2021, 120’ – In concorso
Introdotto da Eduart Makri, direttore dell’Albanian National Center of Cinematography.
Il nuovo film di Bujar Alimani è una storia di rivoluzione femminile ed un curioso studio etnografico delle usanze albanesi. Ambientato nell’Albania degli anni cinquanta-sessanta, The Albanian Virgin ruota attorno a Luana, una ragazza autonoma e ribelle che dovrebbe presto unirsi in un matrimonio combinato dalla sua famiglia; ma quando Luana incontra Agim, che le insegna a leggere e a pensare con la sua testa, la ragazza mette in questione tanto le tradizioni plurisecolari del codice tribale albanese, quanto le regole altrettanto severe del regime comunista di quegli anni.
ore 18 | Darkling, regia di Dusan Milic, Serbia-Danimarca-Bulgaria-Grecia-Italia 2022, 100’ – In concorso
Introduce Gerry Guida.
Ambientato nel Kosovo del dopoguerra, occupato dalla NATO, Darkling racconta la storia di una ragazza che scrive un saggio per le Nazioni Unite, dedicato al padre scomparso. Nel componimento, che sembra avere tutta l’aria di essere una lettera per il genitore, viene affrontato un delicato argomento, ovvero la dura vita dei serbi nelle enclavi, in particolare dei bambini. Il saggio viene letto alle Nazioni Unite, sottolineando come con il calare della notte aumenti in queste famiglie l’angoscia per un possibile assalto. Il nonno della giovane, infatti, sembra essere ogni giorno più paranoico e timoroso delle minacce che potrebbero nascondersi nell’oscurità.
ore 21 | The City and the City, regia di Christos Passalis e Syllas Tzoumerkas, Grecia, 2022, 82’ – In concorso
Introduce Gerry Guida.
La storia mai raccontata della vita e dei pericoli della comunità ebraica di Salonicco, in sei capitoli. Il passato e il presente di una città, si incontrano e convergono nelle sue crepe. In un mix stilisticamente eclettico di documentario, fiction ed essay movie, diverse epoche si fondono e si contrappongono, nel sofferto ricordo della Shoah. Una linea temporale, girata per lo più in bianco e nero, inizia negli anni trenta e segue la storia di una famiglia ebrea. Un’altra linea temporale è la Salonicco dei giorni nostri, sulla quale vengono trasposti gli eventi degli anni Quaranta. Un incidente del 1942, quando 9.000 uomini ebrei furono umiliati per ore dagli ufficiali tedeschi nella piazza della Libertà, è ricostruito nello stesso luogo. Un’altra sezione che entra nel film sembra la più libera, ed è difficile stabilire a quale epoca appartenga.
Il programma potrebbe subire variazioni