Appuntamenti del 6 agosto

Appuntamenti del 6 agosto

Serata di chiusura della manifestazione con spettacoli di musica e danza

Nell'ambito di direzioniAltre_ tuttelestradeportanoaRoma

06.08.2023 ORE 19:15 CSA Casale Ceribelli
Via Benedetto Croce, 50

Informazioni

h 19.15
Ichikawa/Cianfoni/Sabiu/Pecorella
I sonetti musicali
Le Quattro Stagioni di Vivaldi
musica
Un concerto di alcuni estratti musicali da “Le quattro stagioni” di Vivaldi confrontando alcuni punti con i relativi sonetti, ad opera dei violinisti Soichi Ichikawa, Michele Cianfoni, Daniele Sabiu e Giacomo Pecorella. Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti solistici per violino dell’opera “Il cimento dell’armonia e dell’inventione” di Antonio Vivaldi. I quattro concerti sono accompagnati da quattro sonetti anonimi. Alcuni storici credono che a scriverli sia stato lo stesso Vivaldi, mentre altri li ritengono di un autore ignoto e che furono composti in un periodo successivo.
ingresso gratuito

h 20.00
Diego Sinniger
Silenzio
danza
Coreografia Diego Sinniger De Salas
Drammaturgia Aleksandros Memetaj
Interpreti Aleksandros Memetaj, Yoris Petrillo, Caroline Loiseau, Jessica De Masi, Ugnė Kavaliauskaitė, Luca Parolin
Produzione Twain Centro Produzione Danza / In-motus Co.
In residenza presso Supercinema, Teatro Il Rivellino, Spazio Fani – Tuscania
Con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit, Comune di Tuscania
Il terremoto del 6 febbraio del 1971 rade al suolo una città e causa 31 vittime, 5000 persone rimaste senza niente e centinaia di feriti in un comune che contava meno di 7000 abitanti. Il 6 febbraio 1971, alle 19:09, 31 persone perdono l’opportunità di dire e fare ciò che avrebbero voluto, sotto le macerie del loro paese, crollato su sé stesso.
Passiamo la vita pensando che tante cose si possono fare domani, che domani possiamo incontrare un amico, o che domani potremmo raggiungere il nostro amore. Ma c’è solo “oggi”, c’è solo il presente. Dovremmo vivere il momento, viverlo fino alla fine, godendo della bellezza del sorriso di un amico e amando il silenzio di due occhi che si guardano e fermano il tempo per sempre…
Il 6 febbraio 1971, alle 19.09, 31 persone persero la loro chance, lasciando ciò che avrebbero voluto dire, le persone che avrebbero voluto abbracciare, gli amici con cui avrebbero voluto condividere la gioia di una nuova nascita, sotto le macerie del loro Paese che era appena crollato su sé stesso.
ingresso €1

h 21.15
Margine Operativo/Twain
Memorie dal sottosuolo
Una performance di Margine Operativo
Ispirata a Memorie dal Sottosuolo di Fëdor Dostoevskij
Ideazione Pako Graziani e Alessandra Ferraro
Regia Pako Graziani
Coreografia e performer Yoris Petrillo
Sound designer e musiche Dario Salvagnini
Light designer Marco Guarrera
Produzione Margine Operativo
Co-produzione Twain Centro Produzione Danza
Con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio
La performance si confronta / interagisce / dialoga con il romanzo “Memorie dal sottosuolo” di Fëdor Dostoevskij, scritto nel 1864 sotto forma di un monologo-confessione, e diviso in due parti: “Il sottosuolo” e “A proposito della neve bagnata”. Si rimane impressionati di fronte alla contemporaneità di un testo come Memorie dal sottosuolo che è forse l’opera più profonda e compiuta di Dostoevskij. Un performer “entra ed esce” dal romanzo dello scrittore russo: agisce le sue parole, descrive come lettore l’opera e la sua trama. Una narrazione, un dispositivo drammaturgico sempre in bilico tra azione e testo, intrecciando / connettendo danza_teatro fisico_letteratura_paesaggi sonori: Memorie dal sottosuolo prosegue la ricerca performativa di Margine Operativo di connessione/sconfinamenti tra testo-parola, azione-movimento, e suono-spazi. Un percorso di elaborazione poetica e tematica, intorno ad alcuni nuclei della contemporaneità.
“… Si entra ed esce dal personaggio, brechtianamente, non per dare un giudizio, bensì per innescare uno sforzo empatico da parte degli spettatori, per comprendere dall’esterno il pensiero di un uomo cinico, afflitto e stanco. La metafora kafkiana ante litteram, dell’uomo-insetto, sporco e microscopico, viene reinterpretata acrobaticamente, in equilibrio a testa in giù, in una visione che cattura lo sguardo, e crea una tensione emotiva, esprimendo una continua empatia in quel corpo in posizione scomoda in un parallelismo con il personaggio negativo di Dostoevskij. “ Renata Savo, Limina Teatri
ingresso €1

h 22.00
Clama Cults
Nel blu dipinto di Blues
musica
Voce Valentina Prosperi
Chitarra Marco Abbondanzieri
Nel Blu dipinto di Blues è un piccolo viaggio attraverso la black music e la canzone d’autore italiana e non solo. Quanto Blues e la sua deriva, il Jazz, ci sono nella canzone pop o popular come si chiama oggi, è quello che scopriremo insieme con la nostra performance. Classici della musica internazionale e italiana sempre accomunati da quella vena artistica che è al confine tra la musica colta e quella di consumo, tra l’intrattenimento e la poesia, possono convivere in una performance che vede in simbiosi più anime, ma un solo obiettivo, suonare per il piacere di chi ascolta e quello del musicista che esegue.
ingresso gratuito

Il programma potrebbe subire variazioni

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