Appuntamenti del 9 settembre

Appuntamenti del 9 settembre

Tra gli appuntamenti un incontro con Cherish Menzo, Camilo Mejía Cortés e Francesca De Rosa, la performance di Vania Vaneau e il Manifesto Transpofágico di Renata Carvalho

Nell'ambito di Short Theatre 2022 - ¡Vibrant Matter!

09.09.2022 ORE 17:00 Mattatoio e WeGil

Informazioni

dalle 17 alle 18.30 al Mattatoio | Fiorenza Menni/Ateliersi – Al cosmo
Al cosmo è il movimento di apertura quotidiana della pratica collettiva Tra le rose e le viole di Porpora Marcasciano, lettura al cosmo. Un reading partecipativo che accoglie le persone e le invita ad assistere ad alcuni momenti di lettura condivisa ad alta voce, orchestrati da Fiorenza Menni/Ateliersi a partire dal testo di Porpora Marcasciano.. Chi guarda diventa testimone di un percorso di trasmissione e trasformazione, abitando liberamente lo spazio, riposando nell’ascolto, fermandosi secondo il proprio piacere. Le voci de_ partecipanti trascendono il verso animale e il linguaggio verbale, oltrepassano la necessità del richiamo e si organizzano per narrare. Le parole di Tra le rose e le viole di Porpora Marcasciano si fanno materia tangibile, lasciando che le dieci interviste che compongono il memoir prendano vita, in un corpo a corpo con cinquant’anni di battaglie portate avanti da chi combatte per la propria autodeterminazione. Il progetto rientra nell’ambito di RECIPROCITY, sezione di Short Theatre che sperimenta modelli di reciprocità e intersezionalità tra appartenenze, provenienze diffuse e saperi attraverso pratiche corporee, innesti narrativi, universi ludici.
ingresso gratuito

dalle 17.30 alle 22.30 al Mattatoio | Gisèle Vienne – 40 Portraits (2003—2008)
40 Portraits (2003—2008) è un’esposizione di ritratti di Gisèle Vienne che accompagna Short Theatre in tutta la sua durata. L’installazione ospita le fotografie dei volti muti delle bambole create dall’artista dal 2003 nella loro sospensione tra infanzia e adultità, tra corpo vivo e inanimato. Le bambole non sono oggetti inerti ma presenze che affollano l’immaginario dei lavori scenici che, in questa serie fotografica, diventano ambigue figure in posa: Lolite tristi, talvolta pesantemente truccate, che si fanno esseri androgini fino a diventare simulacri della morte. 40 Portraits (2003—2008) pone spettatori e spettatrici in una condizione complice: il voyeurismo è qui una trappola per un confronto diretto con l’oggetto scabroso delle nostre fantasia che invita a fare i conti con le forme di dominio che ci cullano. 40 Portraits (2003—2008) è parte di PRISMA – Inventario di bagliori Gisèle Vienne nella città di Roma.
ingresso gratuito

dalle 18 alle 20 al Mattatoio | Isabella Mongelli – Exclave Oracolo
Exclave Oracolo è una consultazione oracolare individuale. Ogni persona, unica e sola interlocutrice e spettatrice, siede davanti a Isabella Mongelli, e le rivolge una o due domande nel tempo a disposizione. L’oracolo risponde senza alcun mezzo interpretativo e attraverso un personale mentalismo politico e poetico, il classico linguaggio oracolare del paesaggio declinato tra le vaghe stelle di Giacomo Leopardi e il cielo di lamiera di Elio Pagliarani. Promotrice del Magic Whatever, Isabella Mongelli scambia pratiche, condivide saperi, produce oracoli a cui non importano più le corrispondenze future nella realtà: le parole sono già materia vibrante in interazione con altre materie nel mondo, menti incluse. Il bicchiere non è né mezzo pieno né mezzo vuoto, è verticalmente tagliato a metà. Dopo il debutto all’interno del progetto Splendor Solis nel 2018 come preludio a tutte le cose, l’oracolo arriva a Short Theatre 2022 in “Exclave”, nuova versione esternalizzata che prende vita nel paesaggio urbano.
Donazione di 3€ presso la biglietteria e prenotazione obbligatoria a questo link

ore 18 al Mattatoio | Cherish Menzo, Camilo Mejía Cortés, Francesca De Rosa – Come to Matter
talk con Cherish Menzo, Camilo Mejía Cortés
con Francesca De Rosa
La scrittura coreografica può intaccare il dominio delle rappresentazioni neocoloniali che investono in corpo nero? Possono le pratiche performative essere uno strumento per decostruire il “processo di lattificazione” (Franz Fanon) che impone la cultura e la morale occidentale alle soggettività afro-diasporiche? È possibile trasformare radicalmente il senso comune attingendo ai repertori del pop e agli immaginari dell’underground? Con approccio intersezionale, la ricercatrice Francesca De Rosa dialoga con la coreografa Cherish Menzo sulla sua pratica artistica interessata a stigmatizzare, con un preciso orizzonte estetico, le relazioni di potere, gli stereotipi di genere e le forme di oggettivazione del corpo nero (femminile e non solo), rintracciando i legami tra repertori sottoculturali, pensiero filosofico e forme di vita. Coreografia, dimensione visuale, rap e agency sessuale, studi astronomici diventano tattiche compositive per decentrare l’umano e re-immaginare il corpo in una convergenza postumana.
ingresso gratuito con prenotazione a questo link 

ore 18.45 al Mattatoio | Vania Vaneau – Nebula
In Nebula la relazione tra corpo umano e natura viene affrontata come un incontro di campi di forza, in uno scenario post-apocalittico. In una sorta di archeologia del futuro, si agita la riflessione su quali altre relazioni possano dar vita a una nuova cosmogonia. Il tempo, la tecnica e la manipolazione della materia, la terra e le chimere. Quali mutazioni e ibridazioni possono nascere dal caos?
In collaborazione con la visual artist e scenografa Célia Gondol, la coreografa e performer brasiliana Vania Vaneau indirizza la sua ricerca alle metamorfosi tra materiali e gesti, allo stesso tempo arcaici e tellurici, capaci di diventare soggetti in grado di parlare e di imprimere effetti profondi sul piano della percezione.
In Nebula si manipolano materie per sondare l’ignoto, creare un incontro fra futuro e passato, in cui il tempo scorra in spirale. Rivelare la condizione originaria degli elementi naturali, creare rituali di guarigione, rendere fertile lo spazio ed esplorare i concetti di catarsi ed estasi. In un racconto di fantascienza preistorico.
Biglietti 

ore 19 al Mattatoio | Bárbara Bañuelos – Hacer Noche
Bárbara Bañuelos incontra Carles Albert Gasulla durante il processo di ricerca artistica di un lavoro precedente. Carles ha una laurea in filologia tedesca e parla cinque lingue, eppure lavora come guardia notturna in un parcheggio. Un posto buio e desolato in cui si ritrova solo a parlare con sé stesso e i suoi libri. Carles è un intellettuale costretto a nascondersi a causa della sua condizione mentale. Per un anno e mezzo Barbara e Carles condividono letture e riflessioni. Da questa esperienza nasce Hacer noche, un viaggio, una connessione affettiva e un esercizio di ascolto che prende le mosse dal romanzo Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline. Lo spettacolo riattiva l’incontro parlando per una moltitudine silente e silenziata. Potere, precarietà, solitudine, il giudizio della fragilità e sofferenza psichica sono le materie di questa conversazione che chiede una logica dell’ascolto sottile, fuori dagli strepiti dei proclami. Una disposizione allo stare. Hacer noche prende le mosse e sviluppa un dato autobiografico, espandendolo in una questione collettiva che apre uno spazio di attenzione alla salute e al dolore mentale.
Biglietti 

dalle 19 alle 24 al Mattatoio | Orsola Valenti – 6/6
Tra il 2008 e il 2009, Cindy Van Acker ha creato sei pezzi per sei diversi interpreti. 6/6 è il progetto filmico di Orsola Valenti che riscrive cinematograficamente i soli creati per il palcoscenico, trasportandoli in altrettanti luoghi all’aperto, universi materiali che ridefiniscono la relazione tra corpo e ambiente, condizioni meteorologiche e natura, corpi umani e non umani in stato di vibrazione. In questa serie di film brevi — della durata variabile da 6 a 26 minuti — materie organiche e inorganiche si incontrano mescolandosi, evocando una singolare esperienza sensoriale e cognitiva che si moltiplica tante volte quante sono le opere. La proiezione di 6/6 di Orsola Valenti permette di cogliere lo scarto di concezione coreografica del solo che esiste con le creazioni Shadowpieces di Cindy Van Acker, una diversa relazione con la musica e la libertà di espressione singolare dei performer testimonia un processo costante di trasformazione nella concezione della danza nel suo rapporto con il mondo. Realizzazione e montaggio di Orsola Valenti, coreografia di Cindy Van Acker, interpretazione: Tamara Bacci 1/6, Cindy Van Acker 2/6, Rudi van der Merwe 3/6, Luca Nava 4/6, Perrine Valli 5/6, Marthe Krummenacher 6/6.
ingresso gratuito

dalle 19 alle 24 al Mattatoio | Multiplo di tre – a cura dell’Accademia di Belle Arti
Grazie alla collaborazione tra Short Theatre 2022 e l’Accademia delle Belle Arti di Roma, negli spazi del Mattatoio vengono presentati i lavori di tre ex allieve dell’Accademia che sono in programma per tutta la prima settimana del festival, dal 7 all’11 settembre. Tre giovani artiste diplomate all’Accademia di Belle Arti di Roma che, partendo dal video, hanno intrapreso percorsi di ricerca eterogenei coniugando linguaggi artistici differenti. Tre azioni, ognuna a suo modo incongrua, che pongono il corpo dell’artista/performer/donna in una relazione incerta, se non addirittura insensata, con lo spazio che temporaneamente lo accoglie. Tre opere video in cui l’essere e l’accadere coincidono precisamente, pur rinunciando al ritmo consueto della narrazione. Tre sguardi che impongono un punto di vista privilegiato declinando l’atto performativo a favore di camera.
LUCIA BRICCO MOTIVATION LETTER OF A YOUNG ARTIST
video HD, 16:9, colore, sonoro, 4’34”, 2017
L’artista entra nello spazio trasportando un ingombrante trampolino dorato. Lo posiziona di fronte ad una statua monca, trasfigurata e logorata dal tempo. Sale sul trampolino e dritta di fronte a lei comincia a saltare guardandola negli occhi. Inizia un dialogo muto in cui a parlarsi sono i loro caratteri opposti. Si tratta di un grido contro l’immobilità e la durezza, un manifesto di intenzioni, una promessa di lotta.
OLA CZUBA – TABLEAU I
video HD, 16:9, colore, sonoro, 12’, 2017
A partire dalle problematiche dell’identità di genere, il lavoro crea un contesto in cui si confrontano i sempre più sfaldati attributi tradizionali: il ruolo del faber è qui assunto dalla performer femminile, mentre la passività viene relegata al dominio delle figure maschili, ridotte tuttavia a una funzione puramente estetica. L’azione performativa termina con una precisa composizione, una variazione sul senso dell’equilibrio, che trascende il concetto monolitico del ruolo di genere. Il confessionale in costruzione, oggetto centrale dell’inquadratura e simbolo dei luoghi di esclusione per la donna, definisce nel campo visivo una soglia di distacco, creando allo stesso tempo una zona di contaminazione.
AMBRA LUPINI  – THE LITTLE OLD WOMAN WHO USED HER HEAD
video HD tre canali, 16:9, colore, sonoro, 6’30’’, 2018
Carmelo Bene, parlando di osceno – di cui era spesso accusato – lo definì come “os-skené”, ciò che è “fuori dalla scena”, ciò che non va rappresentato, che non va esposto in pubblico.
Nondimeno il suo principale intento artistico risiedeva proprio nello smarrirsi, nel perdere l’identità e il senso o, più semplicemente nel “non essere in scena”.
L’artista cancella l’identità e la sostanza dei luoghi, spogliandoli di ogni cosa che li rende riconoscibili L’azione, apparentemente assurda, di “svestire” i salotti, luoghi comunemente adibiti all’ospitalità, produce due possibilità opposte: da un lato crea più spazio, dall’altro nega l’accoglienza.
ingresso gratuito

ore 21.30 al Mattatoio | Renata Carvalho – Manifesto Transpofágico
Il termine “travesti”, in America Latina, indica una precisa identità di genere che è anche politica e sociale, senza avere alcuna accezione negativa come accade in altri contesti.
In Manifesto Transpofágico — in prima nazionale a Short Theatre 2022 — l’attrice e regista brasiliana Renata Carvalho racconta la storia della “corporeità” di un soggetto in continua costruzione, interpellando le orecchie cisgender del pubblico e mescolando storia personale e temi collettivi. Ci invita a guardare il suo corpo travesti senza mediazioni: un corpo adottivo, fatto di ormoni, silicone artificiale e protesi al seno. Per parlare di persecuzioni, incarcerazioni di massa, censura, patologizzazione, AIDS, diaspora, violenza. E lo fa nutrendosi della sua stessa atavica eredità trans attraverso un atto transpofagico. Con la nozione di transpologia, Renata Carvalho intende denunciare le costruzioni sociali che investono le persone trans e che permeano l’immaginario comune costruito attraverso narrazioni tossiche, stereotipate e dai contenuti transfobici: “Non mi sono scoperta travesti, me lo hanno urlato contro”.
Biglietti  

ore 22.45 al Mattatoio | Cindy Van Acker – Cie Greffe. Shadowpieces V – IX
I due soli di Cindy Van Acker — V e IX — fanno parte dei dieci della serie Shadowpieces. Ogni solo è costruito a partire dalla relazione intima tra interprete e coreografa, alla ricerca di nessi somatici e legami empatici. I/le performer scelgono un universo sonoro a partire da un repertorio selezionato che comprende brani elettronici e pezzi strumentali, in un’antologia che attraversa tutto il secolo scorso.
Ogni solo sviluppa un’idea di conversazione, una sintonizzazione sulle qualità del movimento e le morfologie, gli impulsi e i dinamismi, gli stati interiori e fisiologici che agitano gli/le interpreti, dando vita a brevi oggetti solitari volutamente non compiuti. Se la ricerca di Cindy Van Acker è riconosciuta internazionalmente per un’attitudine estremamente sorvegliata a comporre e scomporre il movimento attraverso processi di molecolarizzazione della materia scenica per mezzo di risonanze intercorporee, gli Shadowpieces offrono l’ ìesperienza per un ascolto sottile fatto di piccole epifanie.
Biglietti 

ore 23.30 al Mattatoio | Valesuchi + Egeeno Warm Up
I set di Valesuchi cuciono con precisione una musica elettronica ridotta all’osso, una techno resistente, una house offuscata, una proto-disco baciata dal sole e un’ambient paradisiaca, con lo scopo di fondere l’ombra di ogni folla, la sua vitalità espansiva con un umorismo a volte nascosto.
Una digger mai scontata, usa le lezioni apprese nelle serate di Santiago e nei rave che ha suonato in tutto il Brasile e traduce la vasta miscela della sua fertile ricerca sonora senza tempo in un variegato elenco di domande. Riconoscendo nei corpi delle persone una risposta illimitata, Valesuchi cavalca il ritmo, in pieno giorno o nel cuore della notte, finché non rimane più ghiaccio da sciogliere.
Oggi rivendica Rio de Janeiro come sua base, un luogo dove coesistono techno, funk, desiderio e pericolo. Oltre a contribuire con brani a compilation latinoamericane, apparire al CTM di Berlino e debuttare con il suo primo album, Valesuchi si batte in nome della presenza di musicist_ latinoamerican_ nei festival di tutto il mondo.
5€, gratis per chi è in possesso del biglietto giornaliero

☾ al WeGil | Andrea Lo Giudice – A + G
A+G è un progetto site specific di Andrea Lo Giudice che prevede interventi effimeri su edifici storici di epoca fascista della città di Roma. Short Theatre 2022 accoglie la sua prima tappa, invitando l’artista a trasformare la facciata di Wegil, ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio, da quattro anni una delle sedi principali del festival. Grazie all’applicazione di pigmenti fosforescenti naturali, precedentemente protette da un film di ciclododecano, alcune lettere delle iscrizioni fasciste subiscono un processo di risemantizzazione poetica. La retorica fascista — autoritaria e guerrafondaia — viene sovrastata e contrastata. Col buio il pigmento fosforescente rilascia la luce diurna accumulata e nuove frasi emergono dalle diverse iscrizioni incise nel marmo. L’intervento è visibile per un tempo variabile, dipendente dagli agenti atmosferici fino al suo naturale deterioramento. Emulando il processo magico della scrittura di un desiderio per lasciarlo bruciare nel fuoco con la speranza che si avveri, al crepuscolo emerge il sogno recondito dell’architettura stessa.
ingresso gratuito

Il programma potrebbe subire variazioni

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