Appuntamenti dell’11 settembre

Appuntamenti dell'11 settembre

La performance di Muta Imago, la proiezione di Partschótt, lo spettacolo L'Etang di Gisèle Vienne e altri appuntamenti

Nell'ambito di Short Theatre 2022 - ¡Vibrant Matter!

11.09.2022 ORE 17:00 Mattatoio, Teatro Vascello e WeGil

Informazioni

dalle 17.30 alle 22.30 al Mattatoio | Gisèle Vienne – 40 Portraits (2003—2008)
40 Portraits (2003—2008) è un’esposizione di ritratti di Gisèle Vienne che accompagna Short Theatre in tutta la sua durata. L’installazione ospita le fotografie dei volti muti delle bambole create dall’artista dal 2003 nella loro sospensione tra infanzia e adultità, tra corpo vivo e inanimato. Le bambole non sono oggetti inerti ma presenze che affollano l’immaginario dei lavori scenici che, in questa serie fotografica, diventano ambigue figure in posa: Lolite tristi, talvolta pesantemente truccate, che si fanno esseri androgini fino a diventare simulacri della morte. 40 Portraits (2003—2008) pone spettatori e spettatrici in una condizione complice: il voyeurismo è qui una trappola per un confronto diretto con l’oggetto scabroso della fantasia che invita a fare i conti con le forme di dominio che ci cullano. 40 Portraits (2003—2008) è parte di PRISMA – Inventario di bagliori Gisèle Vienne nella città di Roma.
ingresso gratuito

alle 17 al Mattatoio di Roma | Renata Carvalho | Adelita Husni-Bey | Antonia Caruso / in collaborazione con Locales
Talk con Renata Carvalho, Antonia Caruso, Adelita Husni-Bey, Sara Alberani e Marta Federici (Locales), Matteo Lucchetti (Museo delle Civiltà) e Marcia Leite
Che cos’è un atto di nominazione? Cosa significa e quali sono gli effetti del “dare un nome nuovo”? Se la nomenclatura è, per sua natura, conservativa, classificata e immutabile, possiamo pensare a un processo che metta in discussione l’identità di un corpo – fisico, soggettivo, museale, istituzionale – prendendo spunto dall’idea di uno stato “transitivo”? Cosa accade quando la traduzione proietta sulle parole un universo semantico colonizzato? È possibile trasformare l’eredità di una collezione museale “nascosta” a partire dall’esperienza di chi vive o ha vissuto un processo di transizione, nel corpo o nello spazio?
In Stati Transitivi, talk curata in collaborazione con LOCALES, verrà indagato il rapporto tra eredità, identità ed esperienza incarnata. Il dialogo partirà dal lavoro sul corpo travesti di Renata Carvalho, intrecciandosi con quello che l’artista Adelita Husni-Bey proporrà nel workshop A Collection in Turmoil – La collezione in tumulto, in relazione alla collezione dell’ex museo coloniale, parte delle collezioni del Museo delle Civiltà di Roma, nell’ambito di Hidden Histories 2022 e con la riflessione trans/femminista dell’editorialista, scrittrice e attivista Antonia Caruso.
Prenotazione obbligatoria 

alle 18 al Mattatoio di Roma | Muta Imago – Ashes
Muta Imago esplora la possibilità di viaggiare nel tempo attraverso il suono, costruendo un racconto acustico che prende forma nella mente del pubblico. È la voce, — il suo essere atto di presenza attraverso un’articolazione di intensità — a creare mondi, tessere inneschi, generare visioni, imprimere un cambiamento, destinato a scomparire con l’evanescenza del fiato che si dissolve.
Ashes è un aleph di suoni che scorrono paralleli, un flusso di attimi che si sovrappongono, si fanno sentire per un istante. Un concerto per voci e musica eseguita dal vivo, un viaggio sonoro immersivo. Una sequenza di accadimenti senza soluzione di continuità, avanti e indietro, ora, allo stesso tempo, non prima, né dopo. Brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, morti, cadute, uccisioni, animali, alberi di natale, dinosauri, microbiologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita.
I/le quattro performer parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti, fanno dichiarazioni d’amore, in uno spazio che non cambia mai, in un singolo punto sulla terra, come ce ne sono milioni di altri, speciale e anonimo.
Biglietti 

dalle 19 alle 24 al Mattatoio | Multiplo di tre – a cura dell’Accademia di Belle Arti
Grazie alla collaborazione tra Short Theatre 2022 e l’Accademia delle Belle Arti di Roma, negli spazi del Mattatoio vengono presentati i lavori di tre ex allieve dell’Accademia che sono in programma per tutta la prima settimana del festival, dal 7 all’11 settembre. Tre giovani artiste diplomate all’Accademia di Belle Arti di Roma che, partendo dal video, hanno intrapreso percorsi di ricerca eterogenei coniugando linguaggi artistici differenti. Tre azioni, ognuna a suo modo incongrua, che pongono il corpo dell’artista/performer/donna in una relazione incerta, se non addirittura insensata, con lo spazio che temporaneamente lo accoglie. Tre opere video in cui l’essere e l’accadere coincidono precisamente, pur rinunciando al ritmo consueto della narrazione. Tre sguardi che impongono un punto di vista privilegiato declinando l’atto performativo a favore di camera.
LUCIA BRICCO – MOTIVATION LETTER OF A YOUNG ARTIST
video HD, 16:9, colore, sonoro, 4’34”, 2017
L’artista entra nello spazio trasportando un ingombrante trampolino dorato. Lo posiziona di fronte ad una statua monca, trasfigurata e logorata dal tempo. Sale sul trampolino e dritta di fronte a lei comincia a saltare guardandola negli occhi. Inizia un dialogo muto in cui a parlarsi sono i loro caratteri opposti. Si tratta di un grido contro l’immobilità e la durezza, un manifesto di intenzioni, una promessa di lotta.
OLA CZUBA – TABLEAU I
video HD, 16:9, colore, sonoro, 12’, 2017
A partire dalle problematiche dell’identità di genere, il lavoro crea un contesto in cui si confrontano i sempre più sfaldati attributi tradizionali: il ruolo del faber è qui assunto dalla performer femminile, mentre la passività viene relegata al dominio delle figure maschili, ridotte tuttavia a una funzione puramente estetica. L’azione performativa termina con una precisa composizione, una variazione sul senso dell’equilibrio, che trascende il concetto monolitico del ruolo di genere. Il confessionale in costruzione, oggetto centrale dell’inquadratura e simbolo dei luoghi di esclusione per la donna, definisce nel campo visivo una soglia di distacco, creando allo stesso tempo una zona di contaminazione.
AMBRA LUPINI  – THE LITTLE OLD WOMAN WHO USED HER HEAD
video HD tre canali, 16:9, colore, sonoro, 6’30’’, 2018
Carmelo Bene, parlando di osceno – di cui era spesso accusato – lo definì come “os-skené”, ciò che è “fuori dalla scena”, ciò che non va rappresentato, che non va esposto in pubblico.
Nondimeno il suo principale intento artistico risiedeva proprio nello smarrirsi, nel perdere l’identità e il senso o, più semplicemente nel “non essere in scena”.
L’artista cancella l’identità e la sostanza dei luoghi, spogliandoli di ogni cosa che li rende riconoscibili L’azione, apparentemente assurda, di “svestire” i salotti, luoghi comunemente adibiti all’ospitalità, produce due possibilità opposte: da un lato crea più spazio, dall’altro nega l’accoglienza.
ingresso gratuito

alle 19.30 al Mattatoio di Roma | Andrea Dante Benazzo – Partschótt
Il 29 ottobre 2018, la raffica di vento più forte mai registrata sulle Dolomiti ha sradicato oltre quattordici milioni di alberi. Tra le zone colpite, il Passo di Costalunga, luogo che ha ospitato le vacanze di tre generazioni della famiglia di Andrea Dante Benazzo. Pochi anni prima, il padre del regista, fu condannato per il fallimento della Gibiemme, l’azienda di famiglia fondata settant’anni prima dal bisnonno.
Sono questi crolli, fisici e metaforici, naturali e familiari a mettere in movimento l’archivio familiare del regista che porta le marche degli effetti del disastro climatico. Partschótt è un lavoro d’esordio posizionato nella zona di confine tra documentario e racconto intimo. Immagini, video, oggetti, registrazioni ambientali, interviste intrecciano macrostoria e microstorie, riconnettono la propria storia personale con l’inarrestabilità delle trasformazioni sociali e ambientali.
Biglietti 

alle 20 al Teatro Vascello | Gisèle Vienne – L’Etang/Lo stagno
Riscrittura di un testo giovanile di Robert Walser donato alla sorella, L’Etang dà vita a un’intricata storia tra madre e figlio, interpretata dalle attrici Adèle Haenel e Henrietta Wallberg. Un testo intimo che trova pieno compimento nella scrittura teatrale di Gisèle Vienne. La vicenda è quella di un ragazzo che non si sente pienamente amato dalla madre e che, nel punto più basso della sua disperazione, finge di suicidarsi per mettere alla prova l’amore di lei. Permeato da un’angoscia sottile e da una sconcertante sensualità, L’Etang moltiplica i livelli di realtà e spalanca di fronte a spettatori e spettatrici la vertigine dell’interpretazione. Quali sono le questioni che si agitano davvero in questa storia? Le parole che udiamo sono davvero proferite o alludono ai fantasmi della mente? Per assemblare i pezzi di questo universo di riverberi affettivi, Giséle Vienne utilizza tutte le possibilità espressive della materia scenica in un complesso gioco di dissociazione che investono voce e movimento. La musica infonde un’atmosfera claustrofobica che alimenta un’inquietante interrogazione sul sentire, su ordine e disordine, fantasia e percezione del reale, sul modo in cui questo dramma familiare riflette la violenza della norma sociale inscritta nei corpi.
In francese con sovratitoli in italiano e inglese.
basato sul testo originale Der Teich (The Pond) di Robert Walser
ideazione, direzione, scenografia, drammaturgia Gisèle Vienne
con Adèle Haenel e Henrietta Wallberg
adattamento del testo Adèle HaenelJulie ShanahanHenrietta Wallberg in collaborazione con Gisèle Vienne
Biglietti 

alle 21 al Mattatoio | Cherish Menzo – DARKMATTER 
DARKMATTER è un laboratorio di esperimenti in cui Cherish Menzo, in duo con Camilo Mejía Cortés, torna a riflettere sulle implicazioni culturali del corpo nero e a sperimentare le molteplici possibilità che la sua materia fluida permette, per liberarsi del modo distorto di guardare ai corpi e ai significati stereotipati che gli attribuiamo.
Il corpo nero è materia oscura, insondabile, quasi invisibile eppure potente. Cosa succede quando lo guardiamo disconnettendolo dalle storie e dalle etichette che gli vengono attribuite? Stretchando voce e movimento come in un remix Chopped and Screwed, la percezione si altera e il corpo si rivela materia plastica. Guardando il cielo, MATTER fa incontrare e scontrare stelle e buchi neri per dare vita a un corpo enigmatico. Come in un playground in cui i materiali di partenza si fondono per mettere i vari composti in continua trasformazione, qui lo studio dei fenomeni astronomici si fonde con postumanesimo e afrofuturismo in una concatenazione che rompe le forme rassicuranti del realismo imposto, per aprire lo sguardo verso un’esperienza siderale, verso una nuova realtà, ad anni luce di distanza da secoli di dominazione culturale.
Biglietti

alle 21.30 al Mattatoio di Roma | New Weird Italia: Anna Giovanna, Mira, Jason La Mecca, Adriano Cava – Unravel live dj set
Unravel —nella doppia accezione di “svelare un mistero” e “sbrogliare la matassa”— è un gioco collettivo di costruzione/decostruzione di suoni, per ricomporli in un groviglio acustico da fare e disfare. Quattro elementi si alternano e si incontrano all’interno di una scena dinamica, attraverso l’improvvisazione, l’ascolto reciproco e l’intesa relazionale. Il flusso musicale si rifrange per tre ore, costituendo il tessuto connettivo e immersivo attraverso due momenti: La casa delle rose è un viaggio sottile, simile a una carezza all’interno dei luoghi della germinazione e della senescenza, alla ricerca di una fioritura dai colori sconosciuti e inconoscibili; Trompe-l’oreille: A Foley-Whistling Place è un paesaggio sonoro finzionale. Un parlar fischiando composto da gesti surreali, illusioni acustiche, fiati ed oggetti elettronici.
Unravel è suonato da Anna GiovannaMiraJason La Mecca e Adriano Cava, alcuni elementi del collettivo Misto Mame.
5€, gratuito per chi è in possesso di un biglietto della giornata

alle 22.45 al Mattatoio di Roma | Muta Imago
Muta Imago esplora la possibilità di viaggiare nel tempo attraverso il suono, costruendo un racconto acustico che prende forma nella mente del pubblico. È la voce, — il suo essere atto di presenza attraverso un’articolazione di intensità — a creare mondi, tessere inneschi, generare visioni, imprimere un cambiamento, destinato a scomparire con l’evanescenza del fiato che si dissolve.
Ashes è un aleph di suoni che scorrono paralleli, un flusso di attimi che si sovrappongono, si fanno sentire per un istante. Un concerto per voci e musica eseguita dal vivo, un viaggio sonoro immersivo. Una sequenza di accadimenti senza soluzione di continuità, avanti e indietro, ora, allo stesso tempo, non prima, né dopo. Brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, morti, cadute, uccisioni, animali, alberi di natale, dinosauri, microbiologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita.
I/le quattro performer parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti, fanno dichiarazioni d’amore, in uno spazio che non cambia mai, in un singolo punto sulla terra, come ce ne sono milioni di altri, speciale e anonimo.
Biglietti 

al WeGil | Andrea Lo Giudice – A + G
A+G è un progetto site specific di Andrea Lo Giudice che prevede interventi effimeri su edifici storici di epoca fascista della città di Roma. Short Theatre 2022 accoglie la sua prima tappa, invitando l’artista a trasformare la facciata di Wegil, ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio, da quattro anni una delle sedi principali del festival. Grazie all’applicazione di pigmenti fosforescenti naturali, precedentemente protette da un film di ciclododecano, alcune lettere delle iscrizioni fasciste subiscono un processo di risemantizzazione poetica. La retorica fascista — autoritaria e guerrafondaia — viene sovrastata e contrastata. Col buio il pigmento fosforescente rilascia la luce diurna accumulata e nuove frasi emergono dalle diverse iscrizioni incise nel marmo. L’intervento è visibile per un tempo variabile, dipendente dagli agenti atmosferici fino al suo naturale deterioramento. Emulando il processo magico della scrittura di un desiderio per lasciarlo bruciare nel fuoco con la speranza che si avveri, al crepuscolo emerge il sogno recondito dell’architettura stessa.
ingresso gratuito

Il programma potrebbe subire variazioni

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