Annia, appartenente ad una delle famiglie più antiche di Roma, aveva portato in dote questi possedimenti sull’Appia che il marito trasformò in un’area funebre a lei dedicata per allontanare le accuse di averla uccisa in attacco d’ira.
L’edificio, caratterizzato da quattro colonne marmoree sulla fronte, una cella a pianta quadrangolare fu trasformato in chiesa nel IX secolo.
Questa venne dedicata a papa Urbano ed arricchita da una cripta nella quale rimane un affresco con Madonna con bambino e santi.
Nell’XI secolo la cella fu decorata con affreschi che narrano la vita di Cristo, San Lorenzo, Sant’Urbano e Santa Cecilia. L’attuale aspetto dell’edificio si deve al radicale intervento di restauro realizzato nel 1634 per volere di papa Urbano VIII Barberini.
A cura di Carla Termini.