Artisti a Villa Borghese #2 – Keith Haring a Roma
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Artisti a Villa Borghese #2 - Keith Haring a Roma

Passaggio a Roma di Keith Haring nelle Ville storiche della città, ricostruito attraverso le fotografie e i testimoni dell’epoca, con dibattito tra curatori e pubblico

Nell'ambito di Artisti a Villa Borghese #2

11.07.2025 ORE 18:30 Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, 6 e Viale dell’Aranciera, 4
Municipio I

Per il ciclo d’incontri d’artista dedicato ai rapporti fra Arte e Natura un doppio appuntamento dedicato alla ricostruzione della presenza, nel 1984, del famosissimo artista Keith Haring a Roma e del suo passaggio nelle Ville storiche della città, ricostruito attraverso le fotografie e i testimoni dell’epoca.

Partecipano:
Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina)
Stefano De Martino Fontebasso (fotografo)
Marco Petrella (graphic noveler)
Valeria Arnaldi (Giornalista “Il Messaggero”)
Ivan D’Alberto (Teorico e storico dell’Arte contemporanea)

“In the future everyone will be world-famous for 15 minutes”. Profezia è ormai considerata questa asserzione di Andy Warhol, anche se, più che di “profezia”, sarebbe meglio parlare di lungimiranza mediale di un visionario dell’arte che aveva capito tutto, o quasi, del nuovo “potere” e “valore” della comunicazione, dei media e dell’arte, nel mondo a lui contemporaneo.

Figlio di quella frase e di quel contesto di fine anni Sessanta, ma in qualche modo padre di questo nostro nuovo contesto da tsunami del web, è stato sicuramente Keith Haring, che tra i primi ha però spostato l’asse della ricerca del “will be world-famous” da un piano mediale a uno più critico e popular, radicandolo nel contesto urbano di New York prima e delle metropoli mondiali poi. Quelle d’Italia incluse.

Tutto ciò nel momento in cui il risentimento giovanile manifestato attraverso l’arte spingeva sempre più verso un superamento dei canoni tradizionali di divulgazione e comunicazione, per tornare da dove è sempre partito, dai futuristi in poi, dalla strada. Dai quartieri periferici del degrado contemporaneo per assolversi nell’obiezione di una generazione post-contestataria – quella del Sessantotto prima e del punk poi – attraverso il segno e il colore che in definitiva andava dilagando proprio nei luoghi da dove proveniva.

Dai muri e le palizzate delle metropoli e delle loro periferie alle subway, per finire poi nelle gallerie d’arte del mondo. Le città, a partire da New York, vengono così invase da un segno che diventa ben presto icona, brand d’artista. Fino all’arrivo a Roma, nel 1984, dove opera sul Palazzo delle Esposizioni e sulle parteti trasparenti del Ponte Pietro Nenni. Operazioni artistiche che hanno inciso i cuori e le menti di molti giovani artisti e pubblico dell’epoca di cui ci rimane solo la documentazione fotografica presentata durante l’incontro.

Il programma potrebbe subire variazioni

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Ingresso

attività e ingresso gratuito per tutti

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Artisti a Villa Borghese #2
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Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, 6 e Viale dell’Aranciera, 4
Municipio I

Dal 13 giugno all’11 luglio la prima parte degli incontri al Museo Carlo Bilotti con art action di artisti che si confrontano sul rapporto etico oltre che iconografico dell’Arte con la Natura