L’Atlante dell’attore immaginario è una mappatura del “moto vitale che pervade tutti i viventi, ognuno dei quali è in se stesso integralmente vita, poiché le tre potenze vitali di Aristotele – vegetativa, sensitiva e intellettiva – sono in realtà una sola potenza”.
L’attore immaginario, come un Io che li riassume tutti, con la sua ricerca ardente di pratiche organiche, acustiche dell’anima e del corpo moltitudine, si fa parola figura e natura. Io come cosa vivente, come desiderio e come mancanza, che piange di compassione, misericordia, pietà. Legge i segni, ascolta le premonizioni, scioglie e riannoda fili, recita la sua forma, parla e grida, con la testa e il cuore pieni di mondo. Tutto si tiene in un’unica vita, nella stagione di una vita. Vivere è tempesta che travolge, partecipazione al corpo ciclonico della terra.
Il programma potrebbe subire variazioni