Opere di JOHANN SEBASTIAN BACH, GEORG FRIEDRICH HAENDEL, LUDWIG VAN
BEETHOVEN, ROBERTA VACCA.
MARGHERITA CAPPELLETTO una voce fuori tempo, GUIDO BARBIERI drammaturgia e
voce narrante, SILVIA PAPARELLI pianista, FEDERICO MARTUSCIELLO live electronics
L’ambizione di “BHB – La discesa di Amleto nel Maelström” è quella di raccontare il fenomeno della nascita del tempo e delle sue innumerevoli crisi, aporie e anomalie attraverso gli strumenti concentrici e simultanei del racconto musicale, della narrazione mitica e della dimostrazione scientifica. Lo spettacolo è costruito intorno a tre cerchi concentrici uno inscritto dentro l’altro.
Il cerchio, più interno, il nucleo solido e incandescente, è costituito dalla trama musicale disegnata da Roberta Vacca e interpretata da Silvia Paparelli. Al “centro del centro” si trovano infatti tre “monumenta” della letteratura occidentale per tastiera, la Sinfonia n. 7 a tre voci di Johann Sebastian Bach, la Sarabanda dalla Suite in re minore n. 4 di Georg Frederich Händel e il primo movimento della Sonata op. 27 n. 2 di Ludwig van Beethoven, sui quali la compositrice, come il giro del Sole che ritorna sul piano sempre variabile dell’eclittica, incide la propria scrittura, mutandone la visione, l’immagine acustica, la percezione sonora. E sui quali si posano anche, in una sorta di ritorno al quadrato, le aure elettroniche di Federico Martuscello.
Il cerchio più esterno è occupato dalla narrazione, affidata alla voce narrante di Guido Barbieri, del mito dell’Ur- Amleto, del suo mulino, dell’invenzione del tempo e della sua ciclica crisi. L’ultimo anello, il più esterno, ma forse, in realtà, quello centrale, è costituito dalla presenza di uno storico della scienza, che in corrispondenza degli snodi cruciali del racconto, illustra e chiarisce, dal vivo, i fondamenti scientifici dei fenomeni astronomici che determinano la nostra concezione del tempo.