C’è vita su Venere | Unknown Woman & Trust

C’è vita su Venere | Unknown Woman & Trust

Coreografie della Compagnia Abbondanza Bertoni e Spellbound Contemporary Ballet

Nell'ambito di Teatri in Comune 2022-2023


Informazioni

– C’è vita su Venere
C
ompagnia Abbondanza/Bertoni

C’è vita su Venere è un solo che mette in evidenza la differenza e le diversità del corpo, tra anatomia e un senso più soggettivo del fisico femminile, nell’evolversi dell’età e del tempo. Un viaggio su Venere, dove la gravità è densa, dove nel suo lento andare il corpo si svelerà in una ultima metamorfosi. “In prossimità della propria morte la Fenice costruisce il nido: lì essa brucia completamente e dalle sue ceneri genera l’uovo nuovo. “Il cigno” di Saint-Saëns (anche Zeus dovette trasformarsi in cigno per arrivare a fecondare l’uovo di Leda) genera qui un amato uovo di gallina. Il conseguente festoso entusiasmo si declina in una consumistica esplosione rosa, che confluisce in un esaurimento e svuotamento del personaggio, esausto e circondato dai resti del suo agire. Rimane solamente l’interprete abbandonata sotto il costume: è il tempo dello svelamento, di rivelare la possibile fragilità di chi si nasconde dietro a una maschera, dietro a un velo ed anche dietro al suo stesso viso. Per vedere chi la sta guardando e giudicare chi la sta giudicando.
Si innesta così l’ultima metamorfosi in creatura con stampelle, quadrupede espiatorio (capro?) o meraviglioso ed enigmatico ippogrifo, che lentamente si allontana, solitario passeggiatore tra passate rovine.”

– Unknown woman
Spellbound Contemporary Ballet

Unknown Woman è un racconto serio e immaginario allo stesso tempo, è un raccoglitore di memorie e di pensieri di quello che è accaduto con un’artista importante  in 20 anni di collaborazione e di condivisione. Io e lei abituati in questi 20 anni a raccontarci alcune cose segrete attraverso dei movimenti, dei portatori sani di verità, una rubrica disordinata dove ho dovuto leggere e rileggere appunti per capire la donna e l’artista. Forse ci siamo capiti solo in una sala prove e sul palcoscenico di un teatro, ma come si fa a capire un’artista? inseguirla è stato possibile solo con gli occhi e con il cuore, ogni altro modo ti confonde ancora di più e ogni volta devi quasi ricominciare dall’inizio, come ci ripresentassimo e ci chiedessimo per la prima volta il nome. Non so dove finisce l’immaginazione e quanto invece ho imparato da lei in questi 20 anni. Da sconosciuti siamo ancora in sala, ci osserviamo, ci regaliamo e ci rubiamo cose, ma ci conosciamo bene e per questo camminiamo ancora insieme. (Mauro Astolfi).

Crediti
Coreografia Mauro Astolfi
Con Maria Cossu
Assistente alla coreografia Alessandra Chirulli
Disegno Luci Marco Policastro
Costume Anna Coluccia
Musiche AAVV
Durata 15’

– Trust

Trust è un breve racconto di due donne che non sanno come comportarsi l’una nei confronti  dell’altra. Un tentativo di accordo momentaneo, che si basa sull’idea della reciproca fiducia come strumento per conoscersi un po’piu rapidamente. Un gioco intrecciato da caratteri diversi, ma con una sottile necessità di capire cosa pensa l’altro, come potrebbe stare vicino a te, come tu potresti vivere vicino a lei. Trust è un duetto infantile, maturo, adolescenziale ma consapevole, un racconto ( breve),  una suggestione su alcune decisioni che a volte vanno prese in fretta e che possono cambiare il corso della vita. Si vibra insieme, all’unisono ci si nasconde nell’altro, ci si protegge  e andando avanti si diventa amici, alla fine si scopre che ci si può fidare.

Crediti
Coreografia e regia Mauro Astolfi

Assistente alla coreografia Alessandra Chirulli

Con Maria CossuGiuliana Mele

Light Design Marco Policastro
Musiche AAVV
Costumi Anna Coluccia
Una produzione Spellbound con il contributo di MIC
Durata 8’

Il programma potrebbe subire variazioni

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