Palazzo Esposizioni Roma propone un percorso cinematografico che dalla paura per l’estraneità della natura conduce verso un’esperienza di ascolto e simbiosi con essa, con la consapevolezza che dare un nome alle emozioni negative sia un passo per superarle e cercare strategie alternative, che spostino il peso dalla supremazia tecnologica umana a una condizione di maggior equilibrio e rispetto dei doni inestimabili del pianeta.
5 febbraio ore 20.00
Ecologia, ecoansia e mente-ambiente
Incontro con Vittorio Lingiardi
Psichiatra e psicoanalista, Sapienza Università di Roma
Segue
Gli uccelli
The Birds, di Alfred Hitchcock, USA, 1963, 120’, v.o. sott. it.
In un paesino sulla costa a sud di San Francisco gli uccelli iniziano inspiegabilmente ad attaccare gli uomini. Più di 60 anni fa usciva in sala il capolavoro che ha rivoluzionato la rappresentazione della paura collettiva nei confronti della natura e dei suoi insondabili misteri. Il più metafisico dei film di Hitchcock è una sorta di messa in scena dell’angoscia stessa, una trappola implacabile che ci abbandona in balia dell’arbitrario e dell’imprevedibile, costringendoci a rivelare le nostre debolezze e fragilità.
6 febbraio ore 20.00
The Biggest Little Farm, di John Chester, USA, 2018, 91’, v.o. sott. it.
L’incredibile storia vera di una coppia in fuga dalla città per realizzare il sogno di una fattoria costruita seguendo i criteri della coltivazione biologica e di una completa sostenibilità ambientale. Tra mille difficoltà, momenti esaltanti e cocenti delusioni, offre una lezione straordinaria sulla convivenza ancestrale tra uomo e natura: “C’è sempre qualcosa che causa ‘problemi’ nel rapporto con la natura, ma in realtà non sono problemi. Sono solo un modo in cui la Terra ti sta spiegando quali sono le sue necessità, un gradino in più per raggiungere un’armonia più grande”.
7 febbraio ore 20.00
Fiore mio
di Paolo Cognetti, Italia, 2024, 80’
Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene prosciugata dalla siccità, Paolo Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente della sua casa in montagna. Da questa esperienza sconvolgente prende il via la prima regia cinematografica dello straordinario narratore de Le otto montagne. Un viaggio interiore tra i sentieri del Monte Rosa che, attraverso le esperienze e le testimonianze di chi abita quei luoghi, ci aiuta a fermare nello sguardo la bellezza dei paesaggi e dei ghiacciai, destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico.
8 febbraio ore 20.00
Domani
Demain, di Cyril Dion, Mélanie Laurent, Francia, 2015, 118’, v.o. sott. it.
Un emozionante e stimolante viaggio intorno al mondo alla ricerca di soluzioni efficaci per dimostrare che un domani migliore è possibile. Partendo dagli esperimenti più riusciti nei campi dell’agricoltura, energia, urbanistica, democrazia, economia e istruzione, i registi Cyril Dion e Mélanie Laurent immaginano un nuovo futuro per noi e per i nostri figli. Risultato: una sorprendente, contagiosa e ottimista spinta al cambiamento, a partire già da Domani.
9 febbraio ore 20.00
L’ignoto spazio profondo
The Wild Blue Yonder, di Werner Herzog, Germania, Francia, Austria, Regno Unito, 2005, 80’, v.o. sott. it.
Un gruppo di astronauti in orbita intorno alla Terra, divenuta inabitabile, deve trovare un posto più ospitale nello Spazio. Opera di fantascienza girata come un documentario, attraverso l’inserimento di straordinarie immagini di repertorio della NASA, è un poema straniante che aggiorna l’Odissea nello spazio in chiave ecologista. Il maestro indiscusso del cinema visionario compone un requiem per il nostro pianeta morente e fa riflettere sulla transitorietà dell’esistenza umana dinanzi all’eternità dell’Universo.
Il programma potrebbe subire variazioni