Concerto ad Hypnos è un percorso visivo ad imitazione di una partitura musicale.
In una stanza suggerita da un piccolo divano, alcuni elementi sparsi descrivono una sorta di naufragio. Alcune vecchie fotografie, frammenti di legno recuperato, teli da corredo, e metalli ossidati, si compongono, lasciandoci indovinare così la fragilità di un tempo dimenticato, la sua intima relazione con alcune figure del mito. Attraverso le cuciture di alcuni teli, i resti di un vecchio corredo, emerge un luogo dell’intimità, uno scenario provvisorio, che è parte di un discorso dell’attesa, della memoria, di un dolore mai espresso. Da questi altari provvisori, ci osservano immobili le Kòrai, come antiche spose dimenticate, ma tuttavia da sempre presenti in questi spazi. Quel piccolo divano incompiuto, ci avverte che Eros ha anche qui abitato, e affianco a lui immerso nel fondo di un catino l’orecchio di Venere attende. L’ultima traccia di un mito che da noi si congeda.
Il programma potrebbe subire variazioni