Credo proprio che si debba ammirare con straordinario entusiasmo il panorama di tutta la città in cui così numerose sono le torri da sembrare spighe di grano, tante le costruzioni dei palazzi che a nessun uomo riuscì mai di contarle.
Così il viaggiatore inglese Magister Gregorius descrisse con ammirazione il panorama di Roma al principio del XIII secolo.
La percezione del paesaggio turrito della Roma medievale non corrispondeva solo ad un’immagine suggestiva che sorprendeva pellegrini, visitatori ed artisti: era piuttosto l’impressione della potenza di una città fortificata.
Nel Medioevo Roma era infatti ricca di torri, alcune anche altissime e ammirate da pittori e poeti, come Torre delle Milizie, dipinta da Cimabue nella volta della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, e Torre dei Conti, voluta da papa Innocenzo III e definita da Francesco Petrarca “unica in tutto il mondo”.
Tra le due torri correva, lungo le pendici del Quirinale, una linea fortificata, al centro della quale si trovava l’insediamento dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, l’ordine monastico-militare divenuto poi Sovrano Militare Ordine di Malta. Ne facevano inoltre parte le Torri del Grillo e Colonna e il Castello delle Milizie.
La nascita e lo sviluppo di questa straordinaria vicenda urbana è presentata in un racconto a due voci dalle curatrici della Sovrintendenza Capitolina Nicoletta Bernacchio e Maria Paola Del Moro.
Maggiori informazioni sui relatori su > Dalla Torre dei Conti alla Torre delle Milizie. Un racconto sulla Roma Medievale
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