Daphne is back
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Daphne is back

La rilettura del mito di Dafne e Apollo nell’installazione dell’artista Guido Iannuzzi

25.11.2021 ─
27.03.2022
Villa Borghese
Tempio di Diana

Informazioni

L’opera è una sorta di sequel concettuale del mito tradizionale di Dafne e Apollo che viene reimmaginato e attualizzato. In essa è fermato il momento nel quale Dafne torna a essere libera e non più imprigionata nella pianta di alloro in cui si era trasformata per fuggire alla violenza.

L’obiettivo dell’opera è di affermare che la mimesi, il nascondersi o fuggire possono essere solo soluzioni temporanee, emergenziali contro la violenza mentre è assolutamente necessario liberare Dafne e permetterle di essere sé stessa mostrando la propria corporeità e il proprio pensiero senza il rischio di subire violenza fisica o psicologica. Questo vale non solo per Dafne e la donna, ma per chiunque sia costretto a nascondere la propria natura e le proprie idee per sfuggire alla violenza o all’emarginazione.

L’opera ferma esattamente il momento in cui le due frecce in piombo e in oro, che avevano dato avvio al mito classico, si incontrano facendo smaterializzare la pianta di alloro che aveva protetto, imprigionandola, l’essenza di Dafne. La ninfa sparisce alla vista degli astanti essendo tornata alla sua piena libertà, rimangono ancora, per pochi attimi, solo le foglie di alloro che aleggiano in espansione nell’aria come unico riverbero ed eco del precedente stato assunto da Dafne.

L’installazione, collocata all’interno del Tempietto di Diana a Villa Borghese, si trova a poche centinaia di metri dalla statua del Bernini, conservata all’interno della Galleria Borghese, che rappresenta il mito classico da cui Daphne is back trae origine.

Il programma potrebbe subire variazioni

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