DELITTO AD ARGO

DELITTO AD ARGO

Spettacolo di Cinzia Tani che trasforma il mito dell'uccisione di Agamennone in un giallo processuale

Nell'ambito di Teatri in Comune 2021-2022

12.10.2022 ORE 21:00 Teatro Tor Bella Monaca
Via Bruno Cirino
Municipio VI

Informazioni

di Cinzia Tani
liberamente tratto da testi di Eschilo, Sofocle, Euripide, Seneca, Giraudoux, von Hofmannsthal, Alfieri, Yourcenar, Christa Wolf
con Cinzia Tani, Antonio de Robertis, Antonio Buttazzo, Christian Apreda, Ferdinando Abbate, Maria Teresa Condoluci, Valerio Giordano, Marina Binda, Fabio Peschi, Pino Nazio, Erika Sideri, Lucilla Tamburrino, Matteo Simoncelli, Dea Pace
con la partecipazione speciale di Beatrice Palme
colonna sonora a cura di Cinzia Tani e Antonio de Robertis
regia audio di Antonio de Robertis
regia di Filippo Chiricozzi

La Compagnia de Gli Elettrauti

Il re di Micene, Agamennone, tornato vittorioso dopo dieci anni dalla guerra contro Troia, è stato ucciso mentre faceva il bagno. L’assassinio del re è l’epilogo di una vicenda umana fatta di soprusi, turpi violenze, odio, vendette, ma anche d’imposizioni e maledizioni degli dei. La figlia Elettra è l’unica testimone oculare. Forti sospetti ricadono sulla regina Clitennestra e sul cugino del re, Egisto, amante della stessa Clitennestra. L’antico mito, narrato da Eschilo nella prima tragedia dell’Orestea, si trasforma in un giallo processuale in piena regola. Nel tribunale di Argo, un giudice, un pubblico ministero e i due avvocati degli accusati ascoltano le deposizioni dei testimoni: Elettra, Oreste, Pilade, Crisotemi, Teodoro, Cilissa e l’inquietante spettro di Cassandra. I personaggi sono in gran parte interpretati da avvocati o magistrati che, con grande ironia, trasferiscono il ruolo che hanno nella realtà sul piano della finzione, o addirittura passano dall’altra parte della sbarra, incarnando le grandi figure del mito. Il resto della storia è narrato dalla voce di Cinzia Tani che, con grande abilità, ha saputo renderla moderna e brillante. È una storia intrisa del sangue di padri, mariti e figli: uomini e donne in balia delle proprie debolezze, sopraffatti da sentimenti contrastanti e dominati dagli dei che muovono, insensibili, i loro fili invisibili. L’epilogo è drammatico e inatteso: altri eventi, umani e divini, si sostituiranno al giudizio della corte.

Il programma potrebbe subire variazioni

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