Nell’atto unico Ego te absolvo l’autrice immagina un incontro fra Celestino V e Dante Alighieri. Celestino, al secolo Pietro da Morrone, instaura con Dante un serrato dialogo che torna a ragionare sull’equivoco, forse volutamente, ingenerato dal famosissimo verso del III dell’Inferno: “colui che fece per viltà il gran rifiuto”. Nel dialogo Dante, irrimediabilmente consapevoledella propria grandezza, resiste a riconoscere di aver commesso peccato, sia pure di omissione, e cerca di trovare altra giustificazione che lo svela politicamente coinvolto mentre Pietro da Morrone, guida delle anime, trova la soluzione in nome del “perdono”. Il dialogo, che è in vero un acceso contraddittorio in cui quest’ultimo rivendica la propria forza di volontà e di scelta, nonché il valore della “perdonanza”, è punteggiato da alcuni interventi del coro dei Templari che ripetono il loro motto, al modo del coro della tragedia greca: elemento umano qui reso completamente elettronico, voce di una coscienza emergente dal popolo atta a ricordare che qualsiasi azione, per essere degna, dev’essere legata a un bene superiore, oltre gli individualismi.
testo Cinzia Della Ciana
musica Roberta Vacca
con Andrea Carpiceci e Massimo Sconci
violoncello voce e live electronics Flavia Massimo
danzatrice Gaia Tinarelli
mise en éspace con opere di Pierpaolo Mancinelli
regia del suono Cristian Paolucci
Il programma potrebbe subire variazioni