Eleonora Bordonaro – Moviti Ferma – I Lautari – Fora Tempu

Eleonora Bordonaro - Moviti Ferma - I Lautari - Fora Tempu

L'ultimo lavoro discografico di Eleonora Bordonaro, finalista alle Targhe Tenco 2020 tra i migliori dischi in dialetto

Nell'ambito di Natale Auditorium


Informazioni

Tutta l’energia della Sicilia, la sua teatralità e i suoi ritmi: questo è Moviti Ferma, l’ultimo lavoro discografico di Eleonora Bordonaro, finalista alle Targhe Tenco 2020 tra i migliori dischi in dialetto.
La voce potente della cantautrice, insieme all’inedito intreccio di marranzano e percussioni restituisce la potenza ancestrale della tradizione musicale siciliana proiettandola negli scenario della contemporaneità. Un racconto al femminile, sensuale e ironico attorno a quel “muvirisi”, cioè “restare” in dialetto, per svelare l’atavico dualismo tra evolvere e resistere, partire e tornare.
Un lavoro corale che trova nella condivisione  il coraggio di sperimentare nuove contaminazioni tra dialetto siciliano, lingue minoritarie come il gallo Italico di San Fratello, musica popolare, manouche, blues, rock e elettronica.
I Lautari, Fora tempu
Apprezzatissimi in Italia e all’estero, rappresentano una specie di patrimonio della sicilianità che da trentacinque anni si muove nel solco della tradizione popolare e del suo rinnovamento con un progetto che prevede non solo la ricerca e la rielaborazione di canti popolari, ma anche la composizione di brani inediti nel rispetto dei motivi e delle forme tradizionali.
Polistrumentisti, vantano collaborazioni tra gli altri, con Carmen Consoli, Goran Bregovic ed in teatro con Gabriele Lavia, Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi e Peppe Barra, e partecipazioni a prestigiosi festival, rassegne musicali e progetti, in Italia come all’estero. Suonano ogni sorta di strumento, dai classici a quelli della tradizione siciliana fino a quelli etnici in generale, provenienti da ogni parte del mondo.
E il live, così come l’ultimo album è l’emblema del loro modo di essere, un vero e proprio manifesto d’orgoglio nell’essere sempre indietro, nel prendersi il tempo necessario per fare ogni cosa. Racconta una musica che può fare a meno dell’orologio e del passaporto,  che parte dalla Sicilia, attraversa il Brasile e i luoghi più malfamati del mondo, per arrivare infine a raccontare l’uomo: la sua ricerca della libertà, il disagio di vivere in tempi veloci, la decadenza dell’umanità e la necessità di tornare a quello che era, aggrappandosi alla tradizione quasi come fosse salvifica.
Il programma potrebbe subire variazioni
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