Trent’anni dopo il genocidio di Srebrenica e gli Accordi di Dayton, l’Europa torna a interrogarsi sulle ferite che fatica a rimarginare e sulle promesse tradite della convivenza. L’Euro Balkan Film Festival si fa teatro di questa riflessione, trasformando Roma nel crocevia di dialoghi, immagini e memorie che dalle sponde della Drina s’irradiano verso il cuore del continente. La “Generazione Dayton” — quella dei registi e delle registe nati dal caos post-bellico — si fa protagonista di un cinema che non cerca la consolazione ma la verità, alimentando dibattito e futuro. Un laboratorio culturale e geopolitico che mette insieme le voci di 12 Paesi e 6 coproduzioni, con una particolare attenzione alla diaspora, alle nuove famiglie, alla resilienza comunitaria e al diritto di riscrivere la storia dal margine.
PROGRAMMA
La giornata di mercoledì 31 ottobre si apre alle ore 19 con la proiezione del film in concorso Little Trouble Girls di Urka Djukić, coproduzione italo-balcanica che intreccia le voci di Slovenia, Italia, Croazia e Serbia. La storia di Lucia, timida sedicenne, che nel coro della sua scuola cattolica conosce Ana-Maria, forte e carismatica, e si trova ad affrontare i primi turbamenti e interrogativi della vita. Ad approfondire, la giornalista Fulvia Caprara intervista il produttore sloveno Jožko Ruttar. In serata, alle 21.15, il pubblico è coinvolto nel primo slot competitivo dedicato ai cortometraggi, testimonianza di una nuova generazione di autori capaci di esplorare identità, conflitti e quotidianità tra Germania, Bosnia ed Erzegovina, Paesi Bassi, Montenegro, Italia e Slovenia. Titoli come “Balkan, Baby” di Boris Gavrilović, “Good Luck, Sara!” di Isidora Ratković, “Koki, Ciao” di Quenton Miller, “Lavanda” di Mateja Raiković, “Majonezë” di Giulia Grandinetti e il fuori concorso “Common Pear” di Gregor Bojić si alternano sullo schermo, portando in sala storie vivide e profonde.
Venerdì 1° novembre il Festival prosegue con un pomeriggio di grande cinema: alle 17 viene presentato Arcadia di Yorgos Zois, viaggio sensoriale su lutto e accettazione, alla presenza del regista per un’intervista in sala. A partire dalle 19.15, spazio al secondo slot di cortometraggi di giovani talenti internazionali – alcuni già premiati in importanti festival mondiali – con sei opere capaci di raccontare la contemporaneità balcanica e globale attraverso registri poetici e visivi: “I’m Glad You’re Dead Now” di Atakan Yılmaz (già vincitore della Palma d’oro a Cannes per il miglior cortometraggio), “Workers’ Wings” di Ilir Hasanaj, “Eraserhead in a Knitted Shopping Bag” di Lili Koss, “Unspoken” di Damian Walshe-Howling, “Strangers in the Night” di Vangelis Chatzopoulos e “Greek Apricots” di Jan Krevatin [arrivati da Palestina, Francia, Grecia, Kosovo, Bulgaria, Australia, Islanda, Albania, Slovenia, Croazia]. Chiude la giornata, alle ore 21:30, l’attesa proiezione di Mother di Teona Strugar Mitevska, film d’apertura della sezione Orizzonti all’82ª Mostra del Cinema di Venezia, dedicato a un preciso momento di svolta nella vita della futura Madre Teresa di Calcutta. Il pubblico Può approfondire i temi del film grazie agli interventi della sceneggiatrice Elma Tataragić e del critico Enrico Magrelli, moderati da Maurizio Sciarra.
L’evento è promosso da Roma Culture. Informazioni e programmazione – www.cinemaaquila.it
Il programma potrebbe subire variazioni


