Fedra nella reggia dell’incesto

Un ciclo di tre spettacoli di reading e recitazione che intende riscoprire Roma e la sua millenaria cultura a partire alla tradizione poetica, recuperando versi, ritmi, rime per esaltarne l’universalità come dimostra il fatto che essi hanno continuato per secoli a ispirare pittori, scultori, coreografi, romanzieri e scrittori. In ogni spettacolo, considerando l’attualità della questione di genere e la sempre maggiore centralità che la figura della donna richiede, Maurizio Bettini porterà all’attenzione del pubblico la figura della donna nell’antica Roma, “dando voce” a tre grandi personaggi femminili che la letteratura latina ci ha consegnato e le cui vicende, a Roma, furono narrate attraverso le parole di tre grandi autori dell’età classica: Catullo, Ovidio, Seneca.
Ogni conferenza-racconto avrà la forma di un dialogo, uno scambio di parti, fra la voce principale e una voce femminile.
Il terzo appuntamento è dedicato a Fedra, considerata la più colpevole delle eroine tragiche. Ma perché? Di fronte alla sua colpa si spalancano abissi di orrore: il suo è un amore incestuoso, vorrebbe dunque unirsi a Ippolito, il figlio di suo marito Teseo? Eppure, osserviamo noi moderni, fra i due non c’è alcun legame di sangue, amandosi non commetterebbero alcun incesto. Il perché di tanto raccapriccio lo spiegherà la nutrice della ragazza, portando in superficie credenze biologiche ormai dimenticate: nel tuo grembo, dice a Fedra la vecchia, vuoi dunque mischiare il seme di due uomini che sono padre e figlio, mistione inaudita…
Con Maurizio Bettini, professore di filologia classica all’università di Siena, autore e interprete; Aglaia McClintock, giovane e brillante docente di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità presso l’università del Sannio, interprete.