Dall’8 al 13 aprile 2025 il Festival delle Scienze di Roma torna all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone con la sua XX edizione.
Quando si parla di corpi, il primo pensiero va a quelli umani, con i loro tratti, le loro forme e funzionalità. Corpi che, attraverso mutamenti e adattamenti, sono il risultato di una lunga evoluzione biologica e culturale. La quale ha a sua volta influenzato anche la percezione stessa del corpo, che cambia a seconda di società e periodi storici, e costituisce il fondamento delle interazioni sociali e delle dinamiche culturali, poiché determina ciò che è considerato attraente o accettabile.
Ma pensare al solo corpo umano sarebbe miope perché il mondo è un trionfo di altri corpi, di ogni forma e dimensione: corpi animali e vegetali, corpi microscopici come virus e batteri, corpi celesti, lontani, magici e infiniti. Grazie al progresso tecnologico, poi, la riflessione sul corpo include oggi anche corpi ibridi, come quelli con protesi o congegni impiantabili, e corpi meccanici, come quelli di robot e automi. E, da sempre, l’umanità ha a che fare con corpi sociali, corpi politici, corpi diplomatici, e tutti i gruppi di persone rappresentati attraverso un sistema di insieme e non di singolarità.
Qualunque forma e identità abbiano, anche nelle loro manifestazioni più metaforiche, i corpi evocano dimensione fisica e concretezza. E, in un’epoca contrassegnata dalla sempre maggiore de-materializzazione, tornare a riflettere sul concetto di corpi si rivela necessario per non perdere contatto con le radici fisiche della conoscenza, dell’etica e della socialità.
Il programma potrebbe subire variazioni