Tra realtà e finzione, lo spettacolo si immerge nella storia della famiglia della sua autrice e con delicatezza lascia emergere un legame taciuto. «Questa è la storia di mia zia come l’ho saputa da mio papà, è la storia di un uomo che vuole salvare sua sorella dalla morte ma non ci riesce. Quasi tutto è vero, alcuni pezzi sono inventati» afferma la regista. Ma per raccontare questa storia Scotti sceglie di rivolgersi all’illustrazione e al fumetto, al susseguirsi di vignette (da lei stessa realizzate) trasposte, proiettate o semplicemente mostrate sul palcoscenico. Ecco che realtà e immaginazione si incontrano, il verosimile diventa surreale, lo sguardo si deforma, il tempo si piega e dilata, e il racconto di un padre a sua figlia si declina nell’immaginazione di una nuova narrazione.
Il programma potrebbe subire variazioni