di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
aiuto regia Lucia Rocco
con (in o.a.) Pamela Villoresi, Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione, Eleonora De Luca, Mersila Sokoli, Lucia Cammalleri
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
assistente alle scene e ai costumi Francesca Tunno
Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo, Teatro Stabile di Catania
La forza della storicità coniugata assieme alla precisione drammaturgica della regia di De Fusco, restituiscono sul palco la potenza dell’opera per indagare gli aspetti più profondi dell’animo umano, attraverso le vicende private di due famiglie dell’alta nobiltà russa, i Bolkonskij e i Rostov, lasciando sullo sfondo le vicissitudini storiche della Russia zarista e offrendo un ampio affresco della società nobile, per abbracciare anche quella contadina.
La vita, l’amore, la morte, il desiderio di vendetta, il perdono, la volontà di fare il bene e la caduta nel male: è questo un affondo nelle pagine di una grandiosa epopea letteraria che, di generazione in generazione, continua a cogliere l’essenza della condizione umana, facendone esplodere con immutata immediatezza i lati oscuri e luminosi dell’umanità. Soprattutto oggi, nel cuore di questo nostro secolo cruento, in cui molti conflitti stanno devastando la vita di tante persone e la coscienza di tutti noi.
Il gioco di passaggi e continui cambi di fronte, l’alternarsi di proiezioni e apparizioni dal vivo, il contributo epico delle musiche restituiscono la forza di un grande classico, affidato all’interpretazione di Pamela Villoresi, e con lei a un nutrito cast di attrici e attori, personaggi simboli dell’armonia del mondo per dare voce alle più intime emozioni umane attraverso una successione di balli, battaglie, matrimoni e morti. Così, miscelando personaggi storici e di fantasia, Tolstoj racconta l’epopea di due famiglie aristocratiche russe – i Rostov e i Bolkonskij, depositari dei valori autentici e genuini, avviluppate a quelle dei corrotti e dissoluti Kuragin – sullo sfondo delle guerre napoleoniche, dal 1805 alla travolgente insurrezione di tutto il popolo russo nel 1812.
Su tutti, nella moltitudine di personaggi che affollano le pagine del romanzo, affiorano le figure di Nataša, fanciulla e poi donna di straordinaria purezza e d’indole forte e impetuosa, del principe Andrei, che porta il suo orgoglio nella guerra, nella prigionia e nell’infelice amore per Nataša, dell’enigmatico e complesso Pierre Bezuchov, capace di autentica adesione al “dolore del mondo”.
Il programma potrebbe subire variazioni