Orde di migranti minacciano di invaderci. Ci rubano il lavoro, fanno figli come conigli. Presto saranno più numerosi di noi. Gli italiani sono una specie in via di estinzione, come i panda. Che ne sarà della nostra cultura, del nostro stile di vita? Della nostra libertà?
Donne col burka, cuscus nelle mense scolastiche, imam musulmani che urlano dai campanili delle nostre chiese chiamando gli islamici alla preghiera.
Schiere di italiani sono pronti a battersi con ogni mezzo per difendere il cristianesimo, Dante Alighieri, gli spaghetti e i bikini sulle spiagge.
Ah, se sapessero però che gli spaghetti, appunto, sono un piatto di origine straniera, americano addirittura, che i fascisti osteggiarono perché portatore di debolezza e vigliaccheria! O che Gesù era nato in Palestina e Giulio Cesare non di certo era un italiano, ma un immigrato di terza o quarta generazione.
Jacopo Fo ci racconterà sul palco, in un monologo divertente e riflessivo, questo e tanto altro. Come, ad esempio, che quelli che sostengono il diritto degli italiani di difendere la nostra integrità razziale chissà che faccia farebbero se scoprissero che i primi abitanti del nostro bel Paese erano neri di pelle! Sono in effetti milioni di anni che ci si incrocia tra popoli e tribù. Recenti scoperte scientifiche hanno suggerito, infatti, che in Europa gli individui sarebbero il risultato di un mix di molteplici antiche discendenze provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente e dalle Steppe Russe.
Fo in scena ci “svelerà” dunque che abbiamo sangue arabo, nero e giallo… ed è una mera illusione quella di crederci lombardi.