A partire dalla visione del documentario I libri della vita… A casa di Antonio Debenedetti – una “passeggiata stendhaliana“ tra le stanze della sua abitazione – incontro con Paola Frandini Debenedetti, Alessandra Grandelis (docente dell’Università di Padova, che da tempo si occupa dell’opera di Alberto Moravia e del Novecento italiano), Raffaele Manica (professore, saggista e critico letterario), Pierluca Neri (fra gli autori del documentario).
Nato a Torino il 12 giugno 1937, figlio di Giacomo Debenedetti, critico letterario di grande valore, Antonio Debenedetti raccontava di essere cresciuto in una casa piena di libri e di aver avuto fin da bambino i romanzi di Salgari tra le mani, chiedendo agli adulti di leggerli per lui ad alta voce. Ha esordito nel 1958 con la raccolta poetica Rifiuto di obbedienza, accompagnata dalla prefazione di Giorgio Caproni; mentre le sue prime opere narrative vengono pubblicate all’inizio degli anni Settanta con i titoli Monsieur Kitsch. Racconti (1972) e In assenza del signor Plot (1974). Nella sua vita è stato autore di romanzi (La fine di un addio, 1984; Se la vita non è vita, 1991) e di racconti (Ancora un bacio, 1981; Spavaldi e strambi, 1987; Racconti naturali e straordinari, 1993; Amarsi male, 1998). Giacomino (1994) rappresenta il suo libro di memorie legate al padre, mentre tra i lavori più recenti si ricordano: In due (2008), Il tempo degli angeli e degli assassini (2011) e Quel giorno quell’anno (2018). Per molti anni ha collaborato alla pagina culturale del Corriere della Sera.
Il programma potrebbe subire variazioni