di Italo Calvino
adattamento Matilde D’Accardi
regia Tommaso Capodanno
con Francesca Astrei, Maria Chiara Bisceglia, Evelina Rosselli, Giulia Sucapane
scene Alessandra Solimene
immagine di Tommaso Capodanno
foto di scena Claudia Pajewski
Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Tra teatro e letteratura, concertando le molteplici possibilità attorali attorno alla narrazione scenica del capolavoro di Calvino, Il cavaliere inesistente, secondo la visione del giovane talento Tommaso Capodanno, si staglia sul palcoscenico come materia viva, cangiante, inafferrabile, per andare incontro al futuro. La pièce, un successo della passata stagione, si ripropone al pubblico dal 22 novembre all’1 dicembre sul palco del Teatro India, trasponendo il romanzo sul palco per mettere al centro i suoi tre elementi principali: una voce narrante di donna, un cavaliere che non c’è, un gioco fanciullesco di guerra e di amore.
La messa in scena è affidata all’interpretazione di quattro attrici poliedriche che, in veste di monache contadine, alternano narrazione e azione, immagine e canto, dando voce alla musica della prosa calviniana. Le quattro interpreti – Francesca Astrei, Maria Chiara Bisceglia, Evelina Rosselli, Giulia Sucapane – evocano in scena il cavaliere inesistente per mezzo di un grande puppet, costruito per esaltare l’incanto del gioco teatrale. Il resto è affidato all’incontro tra palco e platea: grazie all’antico patto immaginifico tra attori e spettatori, Il cavaliere inesistente apre le porte di una dimensione magica, dove tutto è possibile, l’invisibile appare e ciò che non esiste è più concreto della nostra stessa carne.
Per Calvino, il terzo e ultimo capitolo della Trilogia degli Antenati rappresenta il romanzo della disillusione, e ci parla di una crisi esistenziale, perché artistica, politica, amorosa. La sua materia narrativa racconta un percorso di scoperta labirintico, in cui crollano convinzioni e convenzioni. Una quête aggraziata e disperata, attraverso cui l’autore prova a comprendere sé stesso, per ridefinire il proprio modo di vivere e creare, per trovare il coraggio di andare incontro al futuro.
Il programma potrebbe subire variazioni