presentazione del libro di Stefano D’Arrigo (Rizzoli, 2024)
a cura di Siriana Sgavicchia
saluto del Presidente Francesco Siciliano
Intervengono Luca Archibugi, Raffaele Manica, Gabriele Pedullà
letture di Luigi Lo Cascio
sarà presente la curatrice Siriana Sgavicchia
Il compratore di anime morte è un testo sino ad ora inedito dell’autore del discusso romanzo Horcynus Orca (Mondadori 1975). Custodito per anni nel Fondo D’Arrigo dell’Archivio “Alessandro Bonsanti” del Gabinetto Vieusseux di Firenze, è ora pubblicato da Rizzoli nella prestigiosa Collana “La Scala”. Concepito subito dopo la seconda guerra mondiale come riduzione per il cinema da Le anime morte di Nikolaj Gogol, narra una esilarante vicenda ambientata tra Napoli e Palermo nei mesi che precedono l’arrivo di Garibaldi in Sicilia: un orfano della Ruota dell’Annunziata, impiegato come scrivano presso gli uffici della Reale Beneficenza, scopre di potersi arricchire acquistando contadini morti. Dopo essere stato adottato, da adulto e per casi fortuiti, da un nobile spiantato, Cirillo Docore, si improvvisa affarista e parte, in carrozza accompagnato dal fedele stalliere, come Don Chisciotte in cerca di fortuna alla volta della Sicilia. Incontra notabili, viene accolto come un principe e riesce ad acquistare, con stratagemmi improvvisati e comici, diverse centinaia di anime morte. Senonché, l’incontro con una bella e coraggiosa contadina mette in crisi i suoi propositi, cosicché nel finale si ritrova a indossare la camicia rossa nelle barricate dei rivoltosi che aspettano il liberatore Garibaldi (tra i quadri della collezione privata di Stefano D’Arrigo vi è una grande tela donata dall’amico Renato Guttuso che ritrae proprio un giovane garibaldino). Inviato a Luchino Visconti mentre girava La terra trema per un giudizio, apprezzato dallo sceneggiatore Sergio Amidei, ripreso in mano nel 1976 per proporlo ad Andrea Camilleri, forse per il teatro o anche per un film televisivo, Il Compratore di anime morte rivela il talento narrativo del giovane D’Arrigo e consegna ai lettori un prezioso racconto in cui, con ritmo e brillante spirito di satira, si narrano le condizioni dell’Italia meridionale durante i Regno dei Borboni.
in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Il programma potrebbe subire variazioni