IL MAHABHARATA DI PETER BROOK – seconda parte
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IL MAHABHARATA DI PETER BROOK - seconda parte

Secondo appuntamento dedicato al capolavoro teatrale che interroga il senso della guerra e della giustizia. A cura di Luciano Meldolesi

Nell'ambito di Teatri in Comune 2023-2024

13.04.2024 ORE 17:00 Teatro del Lido
Via delle Sirene, 22

Informazioni

“Non è stato possibile affrontare un lavoro così vasto e profondo in un solo incontro. Abbiamo parlato di come è nato il progetto e abbiamo iniziato a esaminare la prima parte dello spettacolo. In questo secondo incontro faremo un breve sunto di quanto visto nel primo per chi non avesse potuto essere presente e poi completeremo l’analisi dello spettacolo.” Luciano Meldolesi

«Questa vittoria è una sconfitta». Esausto e addolorato, il re cieco Dritarashtra, si aggira per il campo di battaglia dove sono morti i suoi cento figli, insieme a milioni di altri guerrieri. «Dove è la giustizia?»

Con queste parole si introduce il finale del Mahabharata di Peter Brook, la versione teatrale del grande poema epico indiano, testo fondamentale dell’induismo, che con i suoi diciotto libri e 90.000 strofe costituisce una delle opere più lunghe della letteratura universale. Peter Brook e Jean-Claude Carrière hanno lavorato molti anni su questo vastissimo materiale, prima di realizzarne un adattamento teatrale presentato al festival di Avignone nel 1985. Lo spettacolo, che coinvolgeva diecine di attori internazionali, ebbe un successo clamoroso e diventò successivamente una miniserie tv e un film. Complessivamente tra la preparazione e la realizzazione delle due versioni teatrali (la prima in francese e la seconda in inglese) e le versioni registrate, il lavoro durò 15 anni. Non si tratta quindi solo di uno spettacolo ma di una vera avventura che ha segnato profondamente il cammino successivo di Peter Brook e di tutto il teatro europeo.

Parleremo di teatro e di danza. Di artisti contemporanei italiani e stranieri. Guarderemo insieme lunghi brani video dei loro spettacoli più importanti. Ma non saranno conferenze né tantomeno lezioni accademiche. Le opere d’arte sono tali perché in ognuno di noi risvegliano pensieri ed emozioni diverse. Per questo il ciclo dei nostri incontri si intitola “Condividere le emozioni”. È un invito a esprimere i propri pensieri ma anche ascoltare quelli degli altri. Per scoprire insieme le tante possibili reazioni che uno spettacolo teatrale può provocare in ognuno di noi.

Il programma potrebbe subire variazioni

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