IL MONDO DI BLAS, STORIE DI ORDINARIA MAGIA

IL MONDO DI BLAS, STORIE DI ORDINARIA MAGIA

Storie di vita vissuta con il coraggio e la forza di rialzarsi sempre. Nell'ambito di Memoralia, un progetto di e con Blas Roca Rey. A seguire incontro con l'autore e presentazione del libro

Nell'ambito di Teatri in Comune 2022-2023


Informazioni

di e con Blas Roca Rey
contrabbasso Rocco Roca Rey

Storie vere, rigorosamente, con un tempo preciso di quattro minuti. Una scommessa. Raccontare l’essenza di una storia, l’inizio, il cuore e la fine in pochi minuti. Spolparla, togliere come in una scultura il superfluo. Storie di uomini e donne, sportivi, artisti e partigiani, gente di strada e gente famosa. Il filo comune è una caduta o un fallimento dal quale ci si è rialzati, con le proprie forze. Con tigna e sorriso e fiducia in sé stessi. Il messaggio è: potete farcela, sempre. Cadere fa parte della vita. E spesso è utile. Ma poi ci si può rialzare. Perché come dice Marcell Jacobs, medaglia d’oro nei 100 metri a Tokio, “se lo puoi sognare lo puoi fare!” Si incomincia con Monica Graziana Contrafatto, il soldato Monica, ferita in Afghanistan durante un attacco talebano, mutilata d’una gamba, prima donna decorata con una medaglia d’oro al valore dell’Esercito, due medaglie di bronzo paralimpiche nei 100 metri piani a Rio de Janeiro 2016 e a Tokio 2020. Storie di riscatto anche, ma non obbligatoriamente: si capisce subito con Amadeo Peter Giannini (1870 – 1949), il famoso banchiere statunitense di origine italiana che fondò la Bank of America e prestava ai poveri. Un personaggio di levatura altissima che nel 1906 piazzò un banchetto in mezzo alle macerie di San Francisco distrutta dal terremoto e si mise a prestare soldi ai sopravvissuti per la ricostruzione. Questa è una storia eroica di fratellanza e umanità, eversiva quasi. Mentre il racconto della nazionale di calcio di San Marino, attualmente al 211° posto, l’ultimo della classifica mondiale della Fifa, parla di giocatori dilettanti sempiternamente perdenti, salvo una vittoria in amichevole contro il Liechtenstein nel 2004, eppure sempre disposti a scendere in campo. Questo è l’eroismo della sconfitta. Keith Jarrett, persona di carattere non facile, si presenta al teatro dell’Opera di Colonia il pomeriggio del 24 gennaio 1975 per un sopralluogo qualche ora prima di quello che diventerà noto come il Köln Concert. Trova un pianoforte diverso da quello che aveva chiesto, pure scordato e con un pedale rotto. Quindi annuncia che quella sera non avrebbe suonato e se ne va. L’organizzatrice – una ragazza giovanissima– lo supplica, promette di risolvere il problema del pianoforte e riesce a convincerlo. La registrazione del concerto è diventata l’album di jazz solo più venduto con tre milioni e mezzo di copie. Questo è l’eroismo dell’istinto e dell’irragionevolezza. Alla fin fine lo spettacolo narra l’avventura del coraggio. Vivere con coraggio, vivere con il cuore. La più coraggiosa però, la più rivoluzionaria, è una donna che ha rappresentato l’emblema dell’oca giuliva, della bionda senza cervello, Marilyn Monroe, l’incarnazione in forma di pin-up dello stolido sogno americano. Se le oche fossero così intelligenti, così anticonformiste, il mondo avrebbe le ali. È il 1955, il famoso nightclub di Hollywood al numero 8588 di Sunset Boulevard, il Mocambo, è interdetto ai neri che non vi possono suonare. Anche a Ella Fitgerald è stato negato il palco. La Monroe chiama il gestore del posto e gli promette che se fa cantare Ella, lei, Marilyn, si siederà tutte le sere per una settimana in prima fila. Così le due grandi donne aprirono agli artisti di colore le porte dei locali per soli bianchi.

Dopo lo spettacolo è previsto un breve incontro con gli artisti e presentazione del libro da cui è tratto lo spettacolo

Il programma potrebbe subire variazioni

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