Il profeta scorretto – Giorgio Gaber

Il profeta scorretto - Giorgio Gaber

Monologhi e canzoni di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Nell'ambito di Tor Bella Monaca Teatro Festival


Informazioni

testo e regia Riccardo Leonelli
con Riccardo Leonelli, Emanuele Cordeschi, Lorenzo D’Amario, Emanuele Grigioni
allestimento Leonardo Martellucci

A. P. S. Povero Willy

Vent’anni fa se ne andava Giorgio Gaber lasciando un vuoto incolmabile nel mondo musicale e teatrale
italiano, già da tempo avviato sul binario morto del conformismo artistico.
La poetica di Gaber, inizialmente confinata entro le rigide regole della tv degli anni 60 e 70, poi sempre
più libera e prorompente, è stata un faro per diverse generazioni in Italia. I suoi monologhi e le sue
canzoni si sono distinte per un carattere unico e irripetibile: sia per il coraggio dei suoi contenuti, sia per
l’originalità dello stile. Un incontenibile istrione che sapeva comunicare con leggerezza temi
profondamente impegnati, malinconici, perturbanti, feroci e talvolta disperati. Basti pensare all’oscuro
pessimismo degli ultimi album, causato dalle conseguenze di una malattia implacabile e da una realtà
politica e sociale in cui non s’era mai riconosciuto così poco. Un profeta che ha saputo leggere la realtà
del suo tempo – non risparmiando accuse né a destra né a sinistra – e prevedere l’abisso etico e la perdita
di valori della contemporaneità, evocando in più di un brano spettri di guerra tristemente attuali.
E se Gaber oggi tornasse fra noi? Avrebbe la libertà di allora o sarebbe imbrigliato nelle maglie del
conformismo culturale, ricevendo post e cinguettii con accuse di intolleranza, razzismo e (addirittura)
fascismo?
Lo spettacolo immagina un Giorgio Gaber redivivo (Riccardo Leonelli) catapultato nel 2023, che
attraverso un dialogo originale, sarcastico e divertente col suo alter ego (Emanuele Cordeschi), ripercorre
alcuni fra i suoi pezzi più dirompenti, acquisendo la graduale consapevolezza che il mondo odierno è
andato esattamente nella direzione da lui prevista, con alcune eccezioni… prima fra tutte la dittatura del
politically correct. Il benessere cambia mode, gusti e valori, tanto che in vent’anni la realtà morale, politica e sociale è profondamente mutata e molto di ciò che era (ancora) coraggioso dire all’inizio degli anni Duemila, oggi risulta scomodo, vergognoso, deplorevole. In una sola parola: politicamente scorretto.
Ad accompagnare i due cantanti-attori ci saranno Lorenzo D’Amario ed Emanuele Grigioni,
rispettivamente chitarra e tastiere con inserimenti di fisarmonica. Una performance live che nasce per
omaggiare il grandissimo artista, facendo divertire, riflettere ed emozionare i suoi storici fan, ma anche le
nuove generazioni che non conoscono il Signor G: dai divertissement apparentemente disimpegnati del
primo Gaber fino alle malinconiche canzoni dell’ultimo periodo. I protagonisti daranno voce e corpo al
genio di Gaber, ricostruendo canzone dopo canzone, monologo dopo monologo un identikit ideale di
uno dei mostri da palcoscenico più grandi del nostro Novecento, profeta scorretto e, in parte,
incompreso. Ma senz’altro indimenticato.

Il programma potrebbe subire variazioni

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