La scoperta risale al 1780, quando i sacerdoti Sassi, proprietari della vigna soprastante, allargando la cantina della loro casa trovarono un ingresso al sepolcro. La sua costruzione, nei primi decenni del III secolo a.C., si deve al capostipite della famiglia degli Scipioni, Lucio Cornelio Scipione Barbato, console del 298 a.C., il cui sarcofago si trovava di fronte all’ingresso, sul fondo della galleria centrale del monumento.
Le successive deposizioni occuparono tutto il resto del sepolcro. Intorno al 150 a.C., forse ad opera di Scipione Emiliano, venne scavata una nuova galleria sul lato verso l’Appia, con un ingresso indipendente. Le ultime due sepolture furono effettuate agli inizi del I secolo d.C..
Nell’area archeologica, oltre al sepolcro degli Scipioni, sono presenti strutture che vanno dagli inizi del III secolo a.C. al Medioevo, tra cui un colombario affrescato ed una piccola catacomba scavata nel tufo.