INCONTRO CON VIRGINIA ELEUTERI SERPIERI

INCONTRO CON VIRGINIA ELEUTERI SERPIERI

Incontro con la regista di "Amor". Modera Giacomo Ravesi

Nell'ambito di Nuovo cinema Aquila


Informazioni

Presentato fuori concorso all’80sima Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, giunge nelle sale italiane da Giovedì 4 Aprile l’attesa opera prima di Virginia Eleuteri Serpieri, grazie a Stefilm. Venerdì 5 Aprile al Nuovo Cinema Aquila al termine della proiezione delle 21.00 l’autrice risponde alle domande del pubblico presente. Modera Giacomo Ravesi, Professore Roma3. Il film sarà programmato nella sala cara al quartiere Pigneto da Giovedì 4 a Mercoledì 10 Aprile, regolarmente alle 21.00.

SINOSSI

“Quando vedo Roma vedo mia madre. È così da quando lei è morta”.
Una sera d’estate di venticinque anni fa: la città è deserta, è in corso la finale del campionato del mondo di calcio. Una donna, Teresa, raggiunge il Tevere e si lascia andare alla sua corrente. Gli abissi la inghiottono e la figlia Virginia, nel buio della notte, attraversa Roma: vuole trovarla e salvarla. Virginia deve attraversare le profondità delle acque, della storia, dei miti, delle sciagure e dei bagliori vitali di una Roma senza tempo. Così può vedere di nuovo sua madre che emerge dall’oscurità del Tevere per volare verso AMOR, “il pianeta della cura” circondato dall’acqua e dove le vie, le piazze, le fontane ricordano quelle di Roma e gli animali sono liberi di circolare.

“« Io avrò cura di te. » Quante volte abbiamo pronunciato queste parole a una madre, a un fratello, a un amante. La domanda che mi pongo e che sottende come un filo teso il film, risiede nel suo titolo, Amor.” E’ la stessa Virginia Eleuteri Serpieri ad esporci la genesi del suo progetto. “Esiste l’amore salvifico, quello che ci fa stare accanto agli altri qualunque cosa accada? È quello che mi sono chiesta il giorno della morte di mia madre Teresa. Lei se ne era andata e io non ero riuscita a fermarla. E la depressione, che aveva bagnato come acqua ogni angolo della nostra esistenza, si era ritirata lasciando macerie. Forse è questo quello che hanno provato nell’immediato dopoguerra i cittadini di Roma di fronte alla loro città distrutta. Il passato era pieno di buchi neri ma la vita chiamava e si doveva andare avanti. Da loro ho capito che l’unico modo per tornare a vivere era ricostruire i frammenti della vita di Teresa, metterli uno vicino all’altro, emulando chi l’aveva fatto prima di me con le rovine di Roma e, in questo modo, farla apparire di nuovo.”

Il programma potrebbe subire variazioni

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